
Werner Wies: “Basta lamentarsi della divisione tra Centro e Marina, a Caulonia il vero problema è la crescente perdita di valori”
Riceviamo dal lettore Werner Wies e pubblichiamo
Sembra triste il quadro che si presenta non solo a Caulonia.
Vediamo il declino della giunta che, fino ad oggi, non ha compreso il suo compito. Ci sentiamo intrappolati tra crescenti disastri ambientali ed enormi problemi infrastrutturali. Vediamo gli indifferenti che tacciono su tutto e si lasciano ingannare e strumentalizzare. Vediamo gli eterni frustrati che si perdono, lasciando il campo agli indifferenti. Vediamo politici e altri con la volontà sana di salvare il salvabile ma che, invece di unirsi per progettare la salvezza e attrarre dalla propria parte i frustrati, rischiano di soffocarsi a vicenda con le loro diverse pretese di leadership.
Come potrebbe nascere qualcosa di differente, come una forte maggioranza per il bene del paese, da uno scenario del genere?
E su tutto sta troneggiando in questi giorni “la magia del Natale”, evocata da coloro la cui magia è ormai svanita da tempo. E poi c’è la voce di quelli che, se li definissi „bigotti“, mi lapiderebbero come San Stefano. Reclamano la „magia per tutti“, lamentandosi della tragica divisione che esiste da decenni tra Caulonia Centro e la sua frazione Marina… invece è nient’altro che una crescente perdita di valori in tutto il paese. In particolare, si lamenta il fatto che solo Marina sia illuminata con luci natalizie, mentre il Centro Storico rimane al buio.
C’è un detto che dice:
MEGLIO ACCENDERE UNA LUCE CHE LAMENTARSI DELL’OSCURITÀ.
Pensiamo che quella che vediamo a Marina di Caulonia sia questa luce? Non è piuttosto un’installazione, un elettrosmog che suggerisce la luce? E cosa c’entra quello che lì viene chiamato “Xmas” con il Natale e la cultura caulonese? Non è piuttosto un grande spettacolo copiato dall’altra parte dell’oceano che trasmette un’illusione di felicità facilmente consumabile, come le belle parole e le “dolci” bugie di politici senza scrupoli?
Potete chiamare tutto questo “la magia dell’inverno” o forse “dell’inferno”, ma non avete il diritto di chiamarlo “la magia del Natale”. Lì, dove troppi pretendono di essere amici ma in realtà sono persone interdipendenti, bloccate dalla paura di poter perdere qualcosa, lì, in questa atmosfera tossica che avvelena il bene comune e dove tutto viene strumentalizzato, si deve urlare: MA IL NATALE NO!
Come uscire da questa tristezza? Come potrebbe nascere qualcosa di differente da uno scenario del genere?
Dobbiamo essere noi a FARE la differenza e dobbiamo avere il coraggio di FARLO.
Dobbiamo allargare la vista e la mente, perché la LUCE è dove tu, io e molti altri la accendiamo, con gesti umani, costruttivi e intelligenti di cura reciproca e con un bagliore che illumina tutto il mondo, soprattutto quei mondi piccoli e grandi dove le piccole e grandi guerre evitano la pace in famiglia, la pace sociale e la pace tra i popoli e stanno portando soltanto crudeltà.
Credenti e non credenti, chiunque sia pronto, mettete una candela nelle vostre finestre come semplice segno di calore umano, pace e solidarietà, e poi guardate come non solo Caulonia risplende ed emerge dall’oscurità!
Abbiamo bisogno di LUCE, non di smog luminoso a Natale che impedisce la vista delle stelle. Il vero splendore non viene da una presa.
Abbiamo bisogno di una comunità sempre più attiva, di persone che INSIEME brillano come le stelle nel cielo, nella Notte Santa che ha portato la LUCE DEL MONDO per sempre.
Prendendo esempio da coloro – TRA ALTRE REALTÀ NOTEVOLE – che pochi giorni fa si sono cercati e trovati per ornare il proprio quartiere del Centro Storico dimenticato, auguro a tutti noi un futuro pieno di LUCE anche oltre il Natale e il nuovo anno che stiamo aspettando.
