Uomini e donne della sinistra cauloniese: Unitevi!

Il mio rapporto con le opinioni di Ammendolia è molto altalenante. Ci troviamo d’accordo e in disaccordo a periodi alterni e in base ai temi. Su alcuni c’è sintonia totale, su altri dubito concorderemo mai. Ma confrontarsi con lui è sempre un piacere, perché è possibile farlo fuori da logiche strumentali e su basi politiche.

ilario ammendoliaLa sera in cui Massimo Nicaso è stato ospite di Ciavula alla biblioteca comunale di marina, per esempio, Ammendolia mi ha apostrofato sostenendo provocatoriamente che avrei tradito i miei ideali di sinistra schierandomi dalla parte dei giustizialisti. E siccome so di non essere affatto un giustizialista ho replicato che la mia sinistra comprende figure che vanno da Pio La Torre a Peppino Impastato, che non erano propriamente “garantisti” come Ammendolia intende il garantismo e che quindi mi pare di essere in assoluta continuità con la nostra storia.

Mi diverte punzecchiare ed essere punzecchiato da Ilario. Anche quando ognuno resta sulle proprie posizioni è comunque fonte di riflessione.

Esattamente come lo è stato per me un altro protagonista della politica cauloniese degli anni scorsi, Nicola Frammartino, che anni fa a casa sua, guardando nella libreria e sfiorando dei volumi mi diceva di come Gramsci, comunista, apprezzasse il pensiero di Gobetti, liberale. Frammenti di dialoghi che restano nella mente come un insegnamento ad andare oltre le posizioni precostituite e che mi sono serviti ad incontrare il pensiero di quella grande giornalista e scrittrice, ingiustamente disprezzata dalla sinistra intollerante, che è stata Oriana Fallaci.

Questa è l’epoca degli ismi – scriveva Oriana – comunismo, capitalismo, marxismo, storicismo, progressismo, socialismo, deviazionismo, corporativismo, sindacalismo, fascismo: e nessuno s’accorge che ogni ismo fa rima con fanatismo. Questa è l’epoca degli anti: anticomunista, anticapitalista, antimarxista, antistoricista, antiprogressista, antisocialista, antideviazionista, anticorporativista, antisindacalista, antifascista: e nessuno s’accorge che ogni ista fa rima con fascista. Nessuno dice che il vero fascismo consiste nell’essere anti per principio, per bizza, cioè nel negare a priori che in ogni corrente di pensiero vi sia qualcosa di giusto o qualcosa da usare per cercare il giusto. È ad incasellarsi nel dogma, nella cieca certezza d’aver conquistato la verità in assoluto, sia essa il dogma della verginità di Maria o il dogma della dittatura del proletariato o il dogma dell’Ordine e Legge, che si perde il senso anzi il significato della libertà: unico concetto inappellabile e indiscutibile”.

È da questa concezione che voglio provare a interpretare l’intervista di Ammendolia rilasciata a Ciavula. Ammendolia ha sostenuto che il centro sinistra tutto a Caulonia dovrebbe unirsi, superando i rancori personali. Sono convinto che ragionando su basi politiche e programmatiche a guadagnarci sarebbe il paese. La lotta fratricida, i toni volutamente esasperanti fanno il gioco, come Ammendolia sostiene, di chi non ha idee politiche.

Non ho mai nascosto di essere un elettore dell’attuale amministrazione, così come non nascondo di essere oggi unriccio
elettore insoddisfatto. Non imputo colpe ma, come molti elettori di questa amministrazione con cui mi capita di discutere, le aspettative erano più elevate. Sembra mancare un disegno politico vero e proprio. Sembra che si cerchi la buona amministrazione ma senza un filo conduttore, senza una idea forte. Non discuto l’impegno del sindaco che apprezzo né quello degli assessori ma sono convinto che l’amministrazione senza politica sia un’anatra zoppa. E so che dalle parti della maggioranza non manca questa consapevolezza.

Una parte di responsabilità deve assumersela anche la minoranza, coi suoi attacchi ossessivi e fuori tono, ultimamente per fortuna ridimensionati, che costringe la maggioranza a collocarsi su una linea difensiva anziché fornirgli spunti propositivi che, in una situazione di vuoto politico, avrebbero gioco facile e probabilmente verrebbero accolti, come qualche volta è capitato.

tucci cagliusoLe divisioni del centro sinistra non fanno bene al paese. E se il centro sinistra si unisse non ce ne sarebbe per nessuno. Prendete il consiglio comunale, due su tre consiglieri di minoranza, Domenico Mercuri e Attilio Tucci, si collocano culturalmente e politicamente nell’ambito del centro sinistra.
Certo, fare convivere troppi galli in un pollaio non è impresa semplice, ma se per una volta si invertissero i termini del discorso, se per una volta si partisse realmente non dalle ambizioni personali e dagli accordi sottobanco ma dalle ragioni programmatiche sono convinto che sarebbe possibile unire anziché dividere.

Mi auguro che quanto auspicato da Ammendolia non venga lasciato cadere, che non passi inosservato. La sua idea è una idea di buonsenso.

Questo paese non vive una fase particolarmente entusiasmante, ha bisogno di intelligenze che diano una mano.

Vediamo chi ci sta.

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