Intervista esclusiva all’uomo che in un bar di Caulonia ha ingerito sostanze dannose

Intervista esclusiva all’uomo che in un bar di Caulonia ha ingerito sostanze dannose

Abbiamo raggiunto telefonicamente Salvatore Sofia, l’operatore della postazione del 118 di Caulonia a cui, ad aprile in un bar di Caulonia, al posto dell’acqua sarebbero state servite altre sostanze che gli hanno provocato serissimi problemi di salute. L’articolo del 27 aprile, quando le prime voci cominciarono e circolare, si può leggere QUI.

Sofia, seppur ancora in convalescenza, è stato molto gentile al telefono e disponibile a rilasciarci questa intervista esclusiva, spiegandoci che si tratta delle stesse dichiarazioni rilasciate alle forze dell’ordine che si sono occupate del caso.

salvatore sofia

Prima domanda, come stai?

Ora diciamo bene, va meglio ma i postumi ci sono. Ho dei problemi nel tratto centrale dell’esofago, ho delle peristalsi, un restringimento, ha perso l’elasticità di prima. Ho difficoltà ad ingerire e quindi ancora adesso assumo solo liquidi, omogeneizzati, semolino, passate di verdure, yogurt, thè…

Questo danno è temporaneo o potrebbe diventare permanente?

Ancora i medici non si sbilancio. Ho un’altra gastroscopia di controllo verso metà giugno ma sono già stati chiari nel dirmi che per i primi sei mesi non si sbilancio a dirmi se il trauma all’esofago è cronico o sarà momentaneo.

Hai rischiato di morire?

Si. Per 48 ore sono stato in rianimazione a rischio vita. Poi per una settimana si stava sul “chi va là” per le perforazioni a stomaco ed  esofago. Poi ho fatto quasi 18 giorni in chirurgia d’urgenza.

Proviamo a ricostruire l’episodio perchè a Caulonia circolano diverse voci. Cosa è realmente successo?

Che il 26 aprile al mattino, smontando dalla notte, intorno alle 7:40 mi sono recato al bar in prossimità della mia postazione di lavoro in viale Magna Grecia. Arrivato lì ho trovato il padre della proprietaria intento a pulire fuori ed io dissi che se era chiuso non c’era problema ed avrei preso il caffè da un’altra parte. Lui mi rispose che il caffè me lo avrebbe fatto lo stesso mentre aspettava due persone che avrebbero dovuto fare un lavoro, ma non so di cosa si trattasse nello specifico. Mi fece il caffè, lasciai due euro sul bancone, mi restituì 1 euro e venti centesimi di resto e mi chiese se volessi dell’acqua. Risposi affermativamente perchè di solito al termine del caffè sono solito bere dell’acqua. Lui si abbassò ad aprire lo sportello del banco frigo, prese una bottiglia di acqua di colore azzurro e mi versò in un bicchierino da caffè il contenuto di questa bottiglia. Posai la tazzina del caffè, presi il bicchierino “d’acqua”, ingerii e dopo 3 secondi sentii un’esplosione in bocca. Già la bocca ustionata, fortunatamente non si bloccarono le vie aeree. Mi girai da lui istintivamente e gli dissi “Non è acqua” con quel poco di voce che mi era rimasta. Presi con le mie mani un’altra bottiglia già presente sul banco, la aprii e corsi verso la postazione perchè il mio timore era quello di perdere conoscenza e di non essere capace di dire ai miei colleghi come potevano aiutarmi. Arrivato in postazione i ragazzi mi hanno preso subito un accesso venoso, fortunatamente il signore del bar si è presentato alla postazione con i due bidoncini dei prodotti e il medico dell’equipe del 118 ha contattato il centro antiveleni di Niguarda chiedendo cosa potessero fare per aiutarmi. Una volta attivate le procedure di soccorso mi hanno portato direttamente a Reggio.

Cos’era la sostanza ingerita?

Erano due bidoncini quindi suppongo che uno fosse brillantante e l’altro corrosivo, cioè un detergente disincrostante, forse soda caustica liquida, non so di preciso. Ti garantisco che non è stata una bella esperienza. Un amico mi chiese cosa provai ed io feci l’esempio di una biglia d’acciaio incandescente ingerita fino allo stomaco e che poi torna su. Questa è stata la sensazione.

La redazione di Ciavula augura a Salvatore Sofia, dopo questo brutto incidente, di riprendersi al meglio e di tornare al lavoro. Caulonia lo aspetta con grande affetto.

Allo stesso tempo ci si augura che quello che sembrerebbe essere un terribile quanto involontario errore umano non porti a conseguenze gravi per chi lo ha commesso considerato che si tratta sicuramente di un’altra vittima di questa situazione.

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