Il Consiglio Comunale del 25 Luglio a Gioiosa Jonica

Il Consiglio Comunale del 25 Luglio a Gioiosa Jonica

Un continuo ping-pong tra l’amministrazione comunale (nelle persone specifiche del Sindaco Fuda e dell’Assessore Palermo) e il consigliere di minoranza Peppe Mazzaferro, un Modafferi (l’altra minoranza) senza sussulti particolari o interventi degni di nota e gli altri a fare da spettatori interessati. Questa, in estrema sintesi, lo svolgimento del consiglio comunale del 25 Luglio, dedicato alle tariffe comunali e propedeutico alla prossima seduta incentrata sull’approvazione del bilancio di previsione anno 2015.

Dopo la lettura dei verbali della seduta precedente, il consiglio comunale inizia con il punto all’ordine del giorno relativo al disavanzo tecnico generato dal riaccertamento straordinario dei residui. L’intervento introduttivo dell’assessore al bilancio Antonio Palermo è eloquente: con il nuovo bilancio di cassa (si mette in bilancio il dato reale constatato su base storica, ovvero si spende quando si incassa), non è più possibile procedere a previsioni di bilancio “creative” in funzione di una quadratura formalmente corretta ma assolutamente irreale; con le nuove modalità di calcolo del bilancio, bisogna scrivere in modo veritiero le poste di bilancio (un’opportunità per un futuro di certezza e stabilità): questo ha creato – in questo primo anno di nuova gestione – una scopertura di cassa che è necessario colmare con tagli di spesa e aumenti di imposizione tributaria (leggi IMU).

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Naturalmente, sin da subito, il consigliere di minoranza Mazzaferro non si è lasciato sfuggire l’occasione per attaccare sul bilancio comunale in seria difficoltà e sul consequenziale aumento dell’imposizione: a suo dire, si profila addirittura un dissesto di bilancio sul quale le responsabilità politiche e tecniche della Giunta Fuda saranno più che evidenti.

Sul terzo punto all’ordine del giorno, quello relativo alle aliquote Imu 2015, l’Assessore Palermo comincia a scendere nei dettagli tecnici. In sostanza, per coprire le “scoperture di bilancio” dovute in gran parte alle modalità di calcolo del nuovo bilancio di cassa, l’Amministrazione Comunale vede al rialzo (dal 7,6 al 9,6 per mille) le aliquote Imu relative alle categorie C1, C3, D (negozi e fabbricati industriali) e alle aree edificabili, ovvero le categorie che avevano mantenuto l’aliquota standard al 7,6 per mille e non avevano consociuto alcun aumento. Una misura pressochè necessaria, che mantiene il Comune di Gioiosa Jonica nella media delle decisioni anche dei comuni limitrofi (Caulonia, Roccella, Gioiosa Marina, Siderno, Locri: tutte realtà in cui l’aliquota ordinaria è fissata da tempo al 10,6 per mille) e che non tocca gli immobili facilmente identificabili come “seconda casa”: grazie a questo aumento, il bilancio comunale avrà un introito aggiuntivo di circa 200 mila €uro.

Sull’aumento IMU, la replica del consigliere Mazzaferro è ferma e puntuale. Ribadisce come, a Gioiosa Jonica, il gettito IMU pro capite abbia ormai superato la media nazionale e che questa nuova imposizione colpirà in modo ancor più marcato un settore edilizio già in profonda crisi. Una scelta politica grave, secondo il consigliere Mazzaferro, frutto anche di una gestione inefficiente del bilancio comunale (perchè non si tagliano le manifestazioni estive?), cui si affianca anche l’aggravio dell’IMU sui terreni agricoli.

La contro-replica del Sindaco Fuda è perentoria. Le difficoltà di bilancio sono sostanzialmente un’imposizione della nuova normativa sul bilancio di cassa e delle scelte del governo centrale. Non è più possibile piegare il bilancio di previsione alle proprie volontà discrezionali di “chiusura” dei conti e senza un’attinenza ai dati reali: se prima il fondo sui crediti di dubbia esigibilità veniva fissato a 5 mila €uro dall’Assessore Mazzaferro, adesso il dato reale costringe la Giunta Fuda a fissarlo a 150 mila €uro; se prima il capitolo sulla riscossione dell’IMU pregressa poteva essere anche di 160 mila, adessso è obbligatorio riportare il dato storico accertato che è di 40 mila €uro; se l’anno precedente vi era una certa cifra per i trasferimenti statali, anche quest’anno – puntuale – vi è un “taglio” di qualche decina di migalia di €uro. Tutte voci che non dipendono dalla volontà specifica dell’amministrazione comunale e che danno un deficit di 300 mila €uro: 200 saranno coperti dall’aumento IMU (che colloca Gioiosa al pari, se non al di sotto, dell’imposizione stabilita dalla gran parte degli altri comuni), 100 da una razionalizzazione delle spese correnti e da un efficientamento degli uffici comunali. Di più, conclude il Sindaco Fuda (non senza aver prima ricordato che l’IMU agricola è stabilita a livello nazionale e che comunque garantisce a Gioiosa un gettito limitato di 60-70 mila €uro annui), non si poteva fare: la scelta politica dell’amministrazione comunale, rivendicata, è quella di chiedere qualcosa in più per alcuni immobili che erano rimasti all’aliquota standard del 7,6 per mille e di evitare il taglio di servizi comunque importanti sul piano sociale e culturale.

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Prima del voto del consiglio sulle aliquote IMU, registriamo il rapido intervento del consigliere Modafferi che non entra nel merito della discussione e che si limita a contestare un metodo poco partecipato ed eccessivamente sbrigativo.

Il voto si conclude con la sola contrarietà del consigliere Mazzaferro e l’astensione di Modafferi.

Sulla discussione relativa alle aliquote TASI (rimaste invariate rispetto all’anno scorso: 1 per mille per gli immobili adibiti ad abitazione principale con rendita catastale fino ad €uro 500,00; 1,5 per mille per le abitazioni con rendita superiore), non si registrano particolari sussulti. Da una parte, l’Assessore Palermo che rivendica la prudenza delle previsioni dell’anno scorso (primo anno di gestione TASI, gettito previsto €uro 138 mila) e rilancia con il gettito reale preventivato per il 2015 (€uro 173 mila) sulla base di aliquote assolutamente contenute (in altri comuni, le aliquote TASI sono ben più alte fino al massimo del 2,5 per mille). Dall’altra parte, ovviamente, l’opposizione del consigliere Mazzaferro che ritiene molto più efficace ed equa la soluzione individuata in altri comuni (detrazioni distinte per diverse fasce di reddito). Nessun intervento da parte del consigliere Modafferi. La votazione si conclude come per le aliquote IMU: contrarietà di Mazzaferro, astensione di Modafferi.

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Sulla TARI (tariffa rifiuti), la relazione è del Sindaco Fuda. Il costo del ruolo previsto per il 2015 è di €uro 788 mila, in netto aumento rispetto ai 580 dell’anno precedente. Il divario fra 2014 e 2015 si spiega esclusivamente con l’aumento delle tariffe di conferimento operato dalla Regione Calabria: nel 2014, una tonnellata di rifiuti indifferenziati conferita in discarica costava 87 €uro, nel 2015 costerà al Comune 169 €uro (147 qualora si raggiungesse la percentuale di differenziata del 25%; l’attuale quota di Gioiosa Jonica raggiunge il 10%); nel 2014, il conferimento dell’umido costava 30 €uro a tonnellata, nel 2015 costerà 92. Un aumento molto consistente, contro il quale la lotta dei sindaci è stata pubblica; un aumento che metterà in difficoltà le finanze di tutti i comuni calabresi anche per via dei disagi creati dalla prossimità delle strutture di conferimento. Sull’umido (33% dei rifiuti prodotti), ad esempio, con la chiusura dell’impianto di Siderno, la Regione Calabria costringerà il Comune di Gioiosa Jonica a trasportare il carico di rifiuti fino a Vazzana in provincia di Vibo Valentia, con un aggravio dei costi di trasporto che sarà sempre a carico dei bilanci comunali. I sindaci stanno chiedendo con forza alla Regione Calabria di farsi carico dei costi di trasporto, perchè il peso per i bilanci comunali è davvero eccessivo. In ogni caso, ha concluso Fuda, bisogna agire con più efficacia e con più solerzia sul fronte della differenziata: il Comune di Gioiosa Jonica – grazie agli investimenti effettuati sul centro di raccolta comunale, sui mastelli e sui mezzi per la raccolta quotidiana, sugli accordi per lo svuotamento e il riciclo – è sempre più vicino ad una differenziata “porta a porta” che coinvolgerà nella fase iniziale circa 600-700 utenze.

Sulla TARI, la contestazione di Mazzaferro è stata semplice ma tagliente: è il terzo bilancio di previsione in cui la Giunta Fuda parla di differenziata, ma ancora di risultati non se ne è visto neanche uno. L’Unione dei Comuni non serve a nulla nemmeno su questo fronte: sarebbe stato meglio, come ampiamento sostenuto da qualcuno, puntare su una vera fusione e avere accesso ai relativi fondi ministeriali (fondi che avrebbero potuto essere investiti su una differenziata pensata e organizzata per l’intera Vallata del Torbido). Anche in questo caso, nessun intervento da parte del consigliere Modafferi e astensione dello stesso sulla votazione finale (voto contrario, ovviamente, da parte di Mazzaferro).

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Sul punto all’ordine del giorno riguardante l’addizionale comunale Irpef, nulla di rilevante da riportare: aliquote confermate (0,8% aliquota ordinaria; 0,6% per i redditi fino a 15 mila €uro), consigliere Mazzaferro assente per impegni personali, voto favorevole del consigliere Modafferi.

Adesso, l’attenzione politico-amministrativa si sposta tutta sul prossimo consiglio comunale: vedremo il quadro complessivo delineato dall’amministrazione comunale e inquadreremo meglio anche le tariffe comunali appena approvate.

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