Il gioiosano “Titta” Femia collabora con gli inquirenti?

Il gioiosano “Titta” Femia collabora con gli inquirenti?

fonte: www.telemia.it
Prezioso sarebbe stato il contributo dato alle indagini “Acero-Krupy” dal nuovo pentito del narcotraffico internazionale Antonio Femia, alias “Titta”.
Dalle carte della maxioperazione che ha portato a stringere le manette ai polsi di 54 persone, fermi disposti dalle procure di Reggio Calabria e Roma, emerge infatti la collaborazione con gli inquirenti del “Titta”, sarebbe stato lui a raccontare quanto di sua conoscenza sul traffico internazionale di stupefacenti.

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Dettagli non di poco conto che avrebbero spalancato la via agli investigatori. Nello specifico secondo le carte dell’inchiesta, Femia avrebbe riferito di strategie di narcotraffico adoperate abilmente dalla famiglia Coluccio.

“Flussi di cocaina, si legge, dal Brasile al porto di Halifax in Canada, tramite ditte di ortofrutta e di panettoni e la possibilità di importare quantitativi di 50 kg mensili su vettori aerei da Santo Domingo a Malpensa”. Ma la sostanza stupefacente, stando ad uno stralcio del verbale reso agli inquirenti dal Titta il 20 luglio scorso, sarebbe arrivata a disposizione anche mediante il ricorso a pescherecci di cui i Coluccio avevano disponibilità a Mazara del Vallo. Imbarcazioni che poi avrebbero trasbordato la droga nei pressi di Gibilterra. La quantità per viaggio sarebbe ammontata a circa un migliaio di kg. I viaggi si potevano intraprendere, però, solo in alcuni periodi dell’anno.
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Ma Antonio Femia riferisce anche che le modalità di comunicazione con i pescherecci, si utilizzavano “telefoni dotati di gps e radio vhf adottando parole chiave”. Molti altri sarebbero, inoltre, i dettagli e le informazioni riferite agli investigatori, rivelazioni ritenute utilissime per comprendere meglio gli affari illeciti portati avanti dalle cosche della Locride.
ALESSANDRA BEVILACQUA
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