Centro Neurologico Locri:ex OSS amareggiati

Centro Neurologico Locri:ex OSS amareggiati

Riceviamo e pubblichiamo:

GLI EX OPERATORI SOCIO SANITARI DEL CENTRO DISABILI DI LOCRI -UNICO CENTRO PUBBLICO ESISTENTE IN CALABRIA- MANIFESTANO LA LORO AMAREZZA PER LA MANCANZA DI ADEGUATA ASSISTENZA AI RAGAZZI E SI CHIEDONO SE L’ASP SI E’ DIMENTICATA ANCHE DI LORO VISTO CHE E’ DEBITRICE DI SEI MENSILITA’.

Le ex-OSS (operatori socio sanitari) del Centro di Recupero Neurologico di Locri -nelle persone di Assunta Dimasi, Barbara Origlia e Giulia Panetta che abbiamo autonomamente incontrato a Caulonia Marina- si fanno sentire e manifestano la loro amarezza per i disagi che i gravemente disabili del Centro stanno vivendo da più di due mesi per la mancanza degli operatori dell’assistenza di base. Riaffermano il loro amorevole impegno decennale “Li trattavamo come figli e nel servizio ci siamo spesi anche in compiti che non ci appartenevano, come servizio lavanderia e guardarobiere. Ci dispiace che ancora a due mesi dalla cessazione del nostro rapporto non si sia provveduto a fornire il personale necessario. Abbiamo capito che per noi della cooperativa Sollievo non ci sono ulteriori speranze di essere richiamati. Però essere trattati come non fossimo mai esistiti, non è una cosa dignitosa e giusta. Vorremmo solo sapere se, quando e chi deve pagare il nostro residuo credito di sei mensilità. Per i ragazzi ci dispiace veramente e vorremmo tanto aiutarli e sperare che presto la situazione si risolva”.

Ricordiamo che -come affermato dalla dott.ssa Silvia Falvo, Direttrice del Distretto Sanitario della Locride- il Centro è l’unico di carattere pubblico esistente in Calabria. Come ci ha raccontato il veterano dei lavoratori pubblici, Salvatore Polimeno di Monasterace (quaranta anni che è con i disabili) la nascita del Centro risale al 1968, quando fu fondato dai coniugi D’Amato, genitori di figli disabili. Ospitava centinaia di disabili provenienti da vari parti della Calabria, dalla Puglia e dalla Sicilia, si chiamava AIAS e si trovava a Ellera frazione di Camini. Trasferito poi a Caulonia nel 1989 e poi ancora a Favaco, frazione di Stignano nel 2006 per approdare definitivamente a Locri con l’inaugurazione voluta dalla dott.ssa Rosanna Squillacioti in data 29 luglio 2014.

Gli attuali ospiti del Centro sono privi di assistenza di base (vi sono solo due OSS contro i 14 necessari per il funzionamento minimale) e gli infermieri sono solo tre (occorrono altri cinque). C’è un solo fisioterapista, ce ne vorrebbero altri due, il dirigente medico è provvisorio perché sostituisce il titolare in malattia, non ha collaboratori medici, manca la figura di un amministrativo, di assistenti sociali, di sufficiente personale per le funzioni di guardarobiere, lavanderia e cucina.

Il personale che c’è fa miracoli e turni massacranti senza poter neppure periodi di ferie o chiedere permessi per non sguarnire del tutto i servizi. Suppliscono con grande dedizione, impegno ed umanità, una ventina di soci dell’UNITALSI del presidente Maurizio Villari che si alternano in turni diurni per il pranzo, l’accompagnamento, la compagnia, il dialogo e così via.

La situazione è nota ai vertici ASP reggini da almeno quattro mesi e sinora vane sono state le pressanti richieste della Dott.ssa Silvia Falvo, Direttrice del Distretto Sanitario della Locride.

Nemmeno l’impegno profuso dal Sindaco Calabrese, dal consigliere regionale Sebi Romeo (che si è speso per ben due volte con i commissari) e dal Vescovo Mons. Francesco Oliva è servito per scuotere i vertici ASP di Reggio Calabria, che -fatti alla mano e impegni non rispettati sino ad oggi- continuano a rimanere insensibili negando elementari diritti agli incolpevoli disabili, creando disagi non solo all’esiguo personale in servizio, ma alla qualità e quantità dei servizi stessi di cui i disabili hanno estremamente bisogno.

Vincenzo Logozzo

Centro Neurologico Locri

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