Incendio scuolabus:Solidarietà Sankara e ReCoSol al Comune di Martone

Incendio scuolabus:Solidarietà Sankara e ReCoSol al Comune di Martone

INCENDIO ALLO SCUOLABUS: LA SOLIDERIETA’ DI SANKARA E RECOSOL ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MARTONE

Ci risiamo. Ancora un attacco frontale di chiara matrice mafiosa ad un’amministrazione comunale della Vallata del Torbido. Ancora una volta e a pochi giorni di distanza i soliti ignoti, vigliacchi e codardi che agiscono con il favore delle tenebre, hanno catapultato in un clima di terrore e paura un’intera comunità.

Questa volta è toccato a Martone. La notte scorsa infatti è stato dato alle fiamme lo scuolabus di proprietà del Comune. Mani criminali e menti imbecilli hanno pensato bene di cospargere di liquido infiammabile e quindi di incendiare il mezzo adibito al trasporto scolastico, provocando di conseguenza l’immediata sospensione del servizio, con enorme disagio per gli alunni e le rispettive famiglie.

ScuolabusMartone

La Cooperativa Sankara e la Rete dei Comuni Solidali, impegnati in un lento e complicato processo di lotta e resistenza civile sull’intero territorio, non possono non esprimere, senza se e senza ma, una ferma condanna a quanto accaduto. Non possono non esprimere, senza se e senza ma, piena solidarietà al primo cittadino di Martone, Giorgio Imperitura, all’amministrazione Comunale tutta e all’intera comunità martonese. Atti del genere, ignobili e spregevoli, meritano una condanna unanime. Ma soprattutto meritano una risposta ferma e immediata da parte delle forze dell’ordine, della magistratura e della classe politica dirigente. Non è più tempo di passerelle a favore di telecamere. Non è più tempo di proclami e teoremi. E non bastano nemmeno più un paio di pattuglie di forze dell’ordine all’indomani delle intimidazioni. Ora è tempo che vengano individuati i responsabili e assicurati alla giustizia. Ora è tempo di dare un volto a chi tenta, in ogni modo, di instaurare un clima di paura e sottomissione diffusa, e di sbatterlo in galera.

Ora è tempo che i sindaci della Locride facciano sentire la loro voce. Sul serio. Altrimenti, come dice Mario Congiusta, «se lo Stato centrale non interviene, dimettetevi e consegnate le 42 fasce al Prefetto. La resistenza vi fa’ onore e ve ne siamo grati, ma deve avere un limite, altrimenti diventa altro».

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