Per favore: stasera, niente parate da “politicanti”

Per favore: stasera, niente parate da “politicanti”

Puntualmente e doverosamente, contro gli attacchi portati verso le istituzioni comunali, l’Amministrazione del Sindaco Fuda prova ad attivare i canali della democrazia e dello spazio pubblico – a partire dalla convocazione del Consiglio Comunale straordinario ed urgente.

Si tratta di una scelta corretta, per certi versi quasi scontata: una scelta che – a darle un senso concreto e reale – deve andare oltre la mera ritualità di una stanca antimafia di paese, condita dalla “passerella” mediatica e comunicativa di qualche figura politica più o meno rilevante.

Il consiglio straordinario di stasera (ore 18.30 Auditorium Comunale) può essere tante cose, l’una anche assai diversa dall’altra.MANIFESTI CONSIGLIO GENNAIO 2016

Da una parte, diciamolo con franchezza, vi è il rischio molto alto che tutto si risolva nella solita sceneggiatura, quella del grande De André con lo Stato che “si costerna s’indigna s’impegna / poi getta la spugna con gran dignità” (dalla canzone “Don Raffaè”). E, quindi: pezzi di classe politica provinciale e regionale (ci dovrebbe essere anche il Presidente Oliverio) a recitare la parte di sempre; tante fasce tricolori a lamentare l’abbandono degli enti locali e del territorio (vittimismo imperat); parte della comunità gioiosana a curiosare o, magari, a ritagliare per sé stessa uno spazio di visibilità pubblica (può sempre servire, non si sa mai). Fatti e risorse concrete: non pervenuti (o quasi).

Dall’altra parte, questo il nostro auspicio più grande, vi può essere il tentativo eterodosso e anche un pò sfrontato di rompere le liturgìe, di pretendere con forza risposte immediate, andando oltre la ridondante e canonica verbosità di simili occasioni. Questa volta, si tratta di esibire richieste perentorie e realisticamente agibili, di sostenerle sulla base di serie argomentazioni politico-istituzionali: la democrazia sotto attacco di un’intera comunità e di un intero territorio necessita di concretezza non più prorogabile.

camion bruciati gioiosa

L’amministrazione comunale di Salvatore Fuda non abbia remore di tipo reverenziale, non tema di apparire politicamente eccessiva. Ha conquistato sul campo, con la sua azione riformatrice improntata all’esaltazione della legalità repubblicana e dell’interesse collettivo, il diritto a non essere lasciata sola. Chieda a voce alta un aiuto tangibile, nei fatti e nei modi. Supportata di rimbalzo dall’intera Unione dei Comuni della Valle del Torbido (che oggi sancisce un passaggio di grande rilevanza, procedendo con l’assegnazione dai singoli municipi all’Unione dei primi servizi e delle prime funzioni).

Due le sollecitazioni immediate, sulla base delle quali sfidare in positivo le autorità politiche e le istituzioni repubblicane, in forza delle quali schierare la forza di una presenza e di un impegno reiterati nel tempo: in primo luogo, le risorse economiche per sostituire in tempi brevi i due camion bruciati l’altra sera, offrendo così una risposta di straordinaria efficacia simbolica e operativa (tu criminale vuoi bloccare con la violenza un servizio pubblico, io stato democratico reagisco garantendo un servizio ancora più efficiente): in seconda battuta, l’investimento delle autorità di pubblica sicurezza nel fornire a Gioiosa (e, in generale, alla Locride tutta) più risorse umane e più dotazione strumentale (servono maggiori capacità investigative e repressive, per un miglior controllo del territorio e per rispondere colpo su colpo alla violenza mafiosa).

Questo è quanto: l’esigenza minima da soddisfare, se davvero vi è la volontà di dare una svolta ad una situazione di così difficile sostenibilità democratica. Senza questo, si torna alle parate – inconcludenti e fastidiose – di cui sopra: politica autoreferenziale che ha tanto da chiedere per se stessa e poco o nulla da dare alla società.

consiglio2

Anche per questo, è bene che il consiglio comunale di stasera sia presidiato dalla parte più sana della comunità gioiosana, con una presenza numericamente rilevante di persone in carne ed ossa: un’irruzione di società e di partecipazione dal basso che renda democraticamente fluida l’occasione, impedendo di fatto il trionfo eventuale della “politica politicante”.

Il messaggio degli attacchi alle istituzioni democratiche della nostra cittadina è anche questo: frammentare e parcellizzare – in modo perverso – la società civile gioiosana, creare interstizi pericolosamente comunicanti fra politica e illegalità, alimentare un clima di paura mista a disillusione nel quale affermare l’ignobile potere della violenza criminale. Politica e società, allora, devono saper replicare con le grandi armi democratiche di cui sono depositari: che il consiglio comunale odierno sia davvero straordinario, nell’essenza intima assai più che nell’etichetta di superficie.

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