Il Vescovo a sostegno di Don Fabrizio

Il Vescovo a sostegno di Don Fabrizio

Carissimi fratelli e sorelle,

don fabrizio

avverto il bisogno di esprimere la mia vicinanza in un momento in cui si sta facendo passare attraverso certa stampa un’immagine non bella della comunità cristiana. C’è chi ha interesse a strumentalizzare la chiesa ed i suoi ministri, creando confusione e diffondendo notizie non vere e calunniose. Mi dispiace per questo. Non c’è da parte di alcuno, nè tantomeno da parte mia e del parroco don Fabrizio, la volontà di distruggere le vostre tradizioni, anche se alla luce delle ultime disposizioni dei Vescovi calabresi, da me applicate in diocesi negli orientamenti pastorali distribuiti alle parrocchie, è necessario avviare un processo di rinnovamento della pietà popolare. Proprio in merito alle tradizioni della Settimana santa ho dato indicazioni al parroco don Fabrizio, in modo da organizzarle al meglio ed aiutando la Comunità a comprenderne il senso in questo nostro tempo di secolarizzazione. E’ quindi una menzogna, studiata ad arte per creare malcontento, sospetti, un clima di disordine nella comunità, la notizia che saranno soppresse le tradizioni religiose della settimana santa. Anche le Confraternite che non sono partiti né tanto meno “congreghe laiche” hanno ragione di esistere se operano nel rispetto delle finalità loro riconosciute camminando nella chiesa e con la chiesa. E’ interesse di tutti esigere che esse rispettino il cammino spirituale della chiesa. Ho consegnato a don Fabrizio una lettera in cui l’ho incoraggiato a continuare nella sua azione pastorale e a favorire l’unità della comunità anche evitando in questo tempo di quaresima di celebrare in più luoghi e affermando la centralità della chiesa parrocchiale.

Devo però rilevare – e lo faccio con profonda sofferenza – che a nulla sono valsi i vari tentativi esperiti per rimettere pace all’interno della Confraternita dell’Immacolata e delle Anime del Purgatorio. Ho in più occasioni incontrato ed ascoltato diversi confratelli, che lamentavano con motivi diversi una situazione di eccessiva conflittualità all’interno della Confraternita dell’Immacolata, che si è accentuata in occasione delle votazioni per il rinnovo delle cariche istituzionali che avevano portato alla formazione di due schieramenti contrapporti. Ritenendo essenziale il recupero dell’unità interna, essendo la Confraternita un Ente operante nella chiesa e sotto certi profili “in nome” della Chiesa, al di là di ogni valutazione dell’esito della votazione sotto il profilo formale, non ne avevo ratificato l’esito, sperando inutilmente che una più pacata riflessione avrebbe potuto portare ad una ricomposizione. In questa direzione, come Cappellano, avevi voluto dare un segnale forte con le tue dimissioni. Ho cercato in ogni modo di spiegare in diverse occasioni il valore ed il ruolo di una Confraternita, non assimilabile ad un’associazione privata, svolgendo compiti che investono l’attività stessa della Chiesa. Alcuni di questi hanno carattere liturgico-sacramentale e non possono essere svolti senza la presenza del sacerdote, alle cui indicazioni occorre prestare rispetto. In seguito ho ritenuto opportuno promulgare il nuovo statuto diocesano delle Confraternite al quale occorreva adeguare il proprio entro il 31 dicembre e procedere al rinnovo degli organismi interni entro il 2016.

Il servizio di don Fabrizio, anche da quanto sono venuto a sapere attraverso diverse testimonianze, sia nell’Unione delle Confraternite che in quelle di Caulonia in questi anni è stato sempre puntuale e di grande dedizione.

Purtroppo devo ancora registrare, come già fatto nella pubblica assemblea in Chiesa a Caulonia del 7 gennaio scorso, che lo stato di tensione interna è ancora persistente e si riflette anche nelle comunità parrocchiali della Città. Basta un nonnulla per farlo esplodere. Stando così le cose, mi chiedo che senso ha oggi continuare a celebrare l’Eucaristia al di fuori della Chiesa parrocchiale se non è “segno” di unità? Perché continuare a dare adito ad uno stillicidio di sospetti, di sottintesi e di quant’altro serve a mettere in cattiva luce il fratello per fare prevalere le proprie ragioni?

Pertanto da oggi sino a diversa disposizione chiedo a te Parroco delle parrocchie S. Zaccaria e san Michele di celebrare la Santa Messa solo nelle due chiese parrocchiali di Caulonia Superiore. Tutto questo, perché al momento non vedo alcuna necessità perché si celebri in altre chiese, trattandosi di un piccolo centro e non essendovi gravi disagi per i fedeli a raggiungere le chiese parrocchiali. Ciò vale per tutto il periodo quaresimale sino a nuova disposizione.

Ti chiedo di spiegare ai fedeli la mia sofferenza, di comprendere il mio disagio e di invitare tutti a vivere una Quaresima di carità, senza la quale ogni rito perde di sapore e di significato.

 Francesco Oliva

Fonte: telemia.it

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