PIANETA MIGRANTI. STORIE. PAESI DELLA LOCRIDE CHE RIVIVONO GRAZIE AI RIFUGIATI

PIANETA MIGRANTI. STORIE. PAESI DELLA LOCRIDE CHE RIVIVONO GRAZIE AI RIFUGIATI

Di Bruna Sironi, fonte www.welfarenetwork.it 

Alcuni paesi della Locride, in Calabria, spopolati dall’emigrazione verso il nord degli anni del boom economico, hanno trovato una nuova vita grazie all’inserimento dei rifugiati.

La storia comincia il 26 dicembre del 1996, quando la nave Ararat, carica di un migliaio di curdi che scappavano dalle persecuzioni etniche di un Medio Oriente già in piena ebollizione, approdò sulla spiaggia di Santa Caterina dello Jonio.

Il sindaco di Badolato, un paesino dell’interno spopolato dall’emigrazione dei precedenti cinquant’anni, vide l’opportunità di rivitalizzarlo rispondendo in modo solidale ai bisogni dei nuovi arrivati. Si offrì di ristrutturare case abbandonate in cambio dell’ospitalità ai profughi. Molti proprietari ormai lontani risposero positivamente. Venne aperto un ristorantino e vennero promosse attività interculturali di scambio e conoscenza. Venne aperto anche un ufficio del CIR, Centro Italiano Rifugiati, tuttora funzionante, per dare assistenza ai richiedenti asilo, che continuavano ad arrivare sulle coste del Mar Ionio a bordo delle carrette del Mare provenienti dalla Turchia.

 L’esperimento, che non ha avuto un percorso facile, soprattutto per la mancanza di lavoro che ha costretto molti dei primi arrivati ad emigrare ancora, è stato ripetuto a Riace, dove l’amministrazione ha tenuto conto dei problemi incontrati nel paese vicino e ha sostenuto attività che potessero dare lavoro ai nuovi arrivati e favorire l’integrazione. Nel 2010 a Riace borgo c’erano 100 persone con asilo politico o protezione umanitaria su 700 abitanti, 26 di dei quali bambini. Erano curdi, serbi, libanesi, palestinesi, eritrei, etiopi, somali e ghanesi. Poi si sono aggiunti 200 palestinesi. L’amministrazione comunale ha lanciato un progetto che fa perno su accoglienza e turismo, con la ristrutturazione del centro abitato e l’apertura di botteghe equo-solidali, tavernette e laboratori di ceramiche e tessitura. In questi progetti lavorano gli immigrati e parecchi giovani di Riace, altrimenti disoccupati.

DOMENICO LUCANO

Badolato e Riace divennero famose come esempio positivo di accoglienza e di integrazione, tanto che il noto regista tedesco  Wim Wenders vi girò un cortometraggio, “Il Volo”, in cui mostrò come l’accoglienza può essere un potente propulsore alla rinascita e al rinnovamento di un territorio.

Dal 2001 Badolato e Riace, insieme ad Isola  Capo Rizzuto, fanno parte del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) degli enti locali italiani. Vi hanno poi coinvolto diversi altri comuni della Locride (Carfizi, Cosenza, Acri e altri ancora). Tutto questo avviene appunto nella Locride, che molti di noi conoscono solo come centro della ‘ndrangheta.

Da questa esperienza è nata una legge regionale, la prima nel suo genere in Italia, che punta a farne un esperimento sociale ripetibile. La legge si propone di finanziare progetti che possono essere presentati solo dai comuni per iniziative pluriennali con alla base un’idea per creare sviluppo accogliendo i rifugiati. I progetti da finanziare vengono selezionati da una commissione di cui fanno parte rappresentanti dell’Acnur, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, ed esperti di migrazioni. Non risulta che l’esempio della Calabria sia per ora stato seguito da altre regioni. Eppure di piccoli comuni che potrebbero avvalersi dell’insediamento di migranti e rifugiati per ritornare ad essere vivi ce ne sono a decine, e non solo nel profondo sud e nelle valli sperdute delle nostre montagne.

Del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SRAR) fanno parte 415 enti locali, di cui 375 Comuni. Sono compresi consorzi, comunità montane, 30 province e 10 reti di comuni. Per il triennio 2014 – 2016, metteranno a disposizione 18.765 posti grazie ai 456 progetti approvati dagli appositi bandi della SRAR. Il maggior numero è reso disponibile dal Lazio, con 4.277 posti attivati, seguito da Sicilia con 4.084, Puglia con 1823, Calabria con 1524 e infine Campania con 1062. Molto meno generose le ricche regioni del nord. La Lombardia, ad esempio, mette a disposizione solo 936 posti, eppure è la regione con la popolazione maggiore e il reddito più alto del paese. 

CATEGORIES
TAGS
Share This