La Giunta Fuda: tre anni di fatti (tanti) e limiti (qualcuno)

La Giunta Fuda: tre anni di fatti (tanti) e limiti (qualcuno)

Tre anni sono un tempo più che sufficiente per tracciare un primo bilancio e per abbozzare un quadro delle prospettive future.

L’Amministrazione Comunale del Sindaco Fuda si è insediata nel Maggio 2013 sulla scia di una grande ansia di cambiamento e rinnovamento. I gioiosani, rivendicando la loro piena libertà di scelta, hanno individuato in una nuova classe politica – fatta in gran parte di giovani – lo strumento migliore per provare a rilanciare Gioiosa Jonica.

fuda segretario crimeni

Oggi, Maggio 2016, nell’assoluto equilibrio e nell’assoluta autonomia delle nostre riflessioni, che giudizio possiamo dare della Giunta Fuda e della sua azione politico-amministrativa?

Questo giornale, e in particolare chi scrive, ha più volte manifestato un consenso di fondo all’amministrazione comunale di Gioiosa Jonica. Lo ha fatto non pregiudizialmente ma sulla base di fatti concreti, non rinunciando al comunque necessario diritto di critica e di contestazione su varie questioni.

Ribadiamoli questi fatti, allora.

La scelta strategica dell’Unione dei Comuni della Valle del Torbido, grande intuizione politica e potenziale strumento di evidente efficacia amministrativa: quando funzionerà concretamente, l’Unione garantirà più servizi a costi minori, rendendo anche più forte in fase di contrattazione il territorio della Vallata.

La grande scommessa della raccolta differenziata, opzione necessaria per il futuro della nostra comunità: Gioiosa Jonica è molto più avanti di tanti altri enti vicini, con un centro di raccolta e stoccaggio già pronto e un servizio “porta a porta” ormai pronto a partire.

La creazione di posti di lavoro con le innovazioni dell’accoglienza migranti nel Progetto SPRAR e con l’internalizzazione del servizio di spazzamento e raccolta rifiuti: piccole economie cittadine rilanciate con scelte chiare ed inequivocabili.

Il rilancio delle opere pubbliche, con lo sblocco e il completamento di alcuni vecchi finanziamenti (PISL centro storico, scuola elementare “Don Minzoni”, Piazza Stazione e Casello Bernagallo, campo sportivo, campetto Via Limina, Auditorium Comunale) e il conseguimento di nuove risorse economiche (il cimitero comunale, i “contratti locali di sicurezza”, il rifacimento della rete idrica e della pavimentazione in alcune aree del centro storico, le risorse della “buona scuola” per una parziale riqualificazione della Scuola Media, investimenti sull’area archeologica del Naniglio).

Una gestione oculata del bilancio e delle risorse comunali, a partire dalla riduzione delle indennità di carica (meno 30%) e da una tassazione spesso inferiore a quella degli altri enti locali vicini a Gioiosa (come sull’imposizione IMU-TASI).

La legalità praticata in modo concreto e puntuale, a partire dall’acquisizione e dall’assegnazione di vari beni confiscati alla ‘ndrangheta e dalla decisione di costituirsi parte civile nei processi di mafia.

La grande attenzione dedicata agli eventi e alle manifestazioni culturali, con un forte investimento sulla settimana di San Rocco: non casualmente, nel 2015 l’estate gioiosana è stata indicata dai giornali locali come quella più attiva e più brillante.

Gioiosa

Si potrebbero dire altre cose, ma in questa sede non vi è né il tempo né lo spazio per entrare in dettagli di vario tipo.

Ciò che ci preme evidenziare, è lo sforzo riformatore – poco comunicato e scarsamente “venduto” sul piano mediatico – che l’Amministrazione del Sindaco Fuda ha provato a mettere in campo, sia pure fra mille contraddizione e mille difficoltà (non ultime, le ignobili intimidazioni criminali degli ultimi mesi). Forse, mancherà un quadro coerente ed esaustivo, talvolta vi sarà una sovrapposizione confusionaria di scelte, ma il tentativo di riformare pezzi di politica e società gioiosana è comunque tangibile.

Ovviamente, tutto ciò non basta: molto di più e molto di meglio occorre fare. A spiegarcelo, senza fronzoli e senza infingimenti equivoci, è lo stesso programma politico-amministrativo della lista “Gioiosa Bene Comune”. Più d’una, infatti, è la lacuna ancora da colmare, i vuoti d’intervento su cui occorre agire al più presto.

Occorre completare quanto già avviato, innanzitutto: mettere in comune funzioni e servizi all’interno dell’Unione (scelta dalla quale non si deve tornare indietro), portare a regime la raccolta differenziata (è tempo di iniziare con la sperimentazione concreta), realizzare tutte le opere pubbliche per le quali vi sono già stanziate le risorse (pensiamo ad esempio ai finanziamenti provinciali per il Liceo e per il Naniglio).

Occorre fare quanto fino ad oggi non è stato fatto. Sull’acqua, in primo luogo: poco o nulla è stato attivato dalla Giunta Fuda, eppure si tratta di un’urgenza non più rinviabile, per come anche annunciato in campagna elettorale. E poi il mercato domenicale, indicato sempre come grande risorsa economica ed identitaria di Gioiosa Jonica e mai realmente rinnovato e rilanciato per come meriterebbe. Ancora, sulla riqualificazione urbanistica e sul controllo del territorio, con Gioiosa che avrebbe oggettivamente bisogno di un vero e proprio “restyling” all’insegna di bellezza e legalità.

comune di gioiosa evid

Tutto ciò, infine, dovrebbe avvenire superando quella che forse è la criticità potenzialmente più pericolosa della Giunta Fuda: non essere riusciti – se non a sprazzi – a costruire una pratica politico-amministrativa realmente innovativa, una pratica capace di colmare il divario fra “Palazzo” e comunità, incentrata sulla comunicazione trasparente (i cittadini hanno necessità di essere informati in modo serio e consapevole) e sulla partecipazione democratica dal basso (i cittadini hanno necessità – per quello che compete loro – di partecipare ai processi decisionali). In sostanza, serve più politica e più civismo, miscelati insieme per garantire a Gioiosa la necessaria infrastruttura democratica di fondo.

Tre anni, dunque. Sui quali investigare politicamente e culturalmente, ma dai quali far partire una nuova azione di rilancio. Perché non bisogna assolutamente fermarsi: a Gioiosa è iniziato un piccolo grande percorso di cambiamento, adesso è il momento di superare i limiti e di raddoppiare gli sforzi per portare a compimento il percorso tracciato.

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