QUELL’ARTE CHE ATTRAVERSA LA CALABRIA passando per Palazzo Amaduri a Gioiosa

QUELL’ARTE CHE ATTRAVERSA LA CALABRIA passando per Palazzo Amaduri a Gioiosa

sgarbi

QUELL’ARTE CHE ATTRAVERSA LA CALABRIA

COMMENTO DI VITTORIO SGARBI AL SAN GEROLAMO DI MATTIA PRETI

È apparso oggi su Sette, settimanale del Corriere della Sera, un articolo di Vittorio Sgarbi in cui si analizza una tela di Mattia Preti. Nome famosissimo, soprattutto per quei gioiosani e non che, almeno una volta nella vita, si sono addentrati tra i corridoi di Palazzo Amaduri ove è custodito un quadro da molti attribuito allo stesso pittore. E allora fa sempre piacere ricordare che in Calabria, anche qui, non ci nutriamo quotidianamente soltanto di cronaca nera ma anche di arte, e che arte. Piace ricordare che un artista come Mattia Preti, nato a Taverna agli inizi del Seicento e definito Cavaliere Calabrese da papa Urbano VIII, sia stato più volte accostato a un grande nome come quello di Caravaggio. Sgarbi, dunque, ci offre una lettura precisa e puntuale di una tela dell’artista raffigurante San Gerolamo in un chiaro momento ascetico. Una raffigurazione dalla «traumatica potenza», scrive il critico d’arte, con la quale Preti è stato in grado di interpretare efficacemente «la verità esistenziale dell’uomo» più di qualsiasi altro pittore. Il quadro conduce ad una riflessione tutta umana sul tema della morte, evidente nella rappresentazione del santo che appare calato in un vero e proprio memento mori, circondato da luci e ombre oltre che da chiari elementi simbolici, quali la croce e il teschio. Posizione, sfondo, sguardo, abito del santo sono elementi di analisi da parte di Sgarbi, diventandone estrema manifestazione della coscienza della fine. Il dipinto, afferma, «appartiene al periodo maltese di Preti» come testimonia l’allontanamento dal «cromatismo luminoso neoveneziano, con colori brillanti come il blu, l’arancio, il giallo, come offuscati dal ritorno al tenebrismo esperito anche a Venezia». Grazie alle pagine regalateci stamane, con orgoglio ripercorriamo una storia appartenente al passato, riscopriamo un’arte nata in un tempo lontano, ma che ritorna viva nel presente per attraversare, ancora una volta, un pezzo di Calabria, quella che sa appunto di arte, bellezza, cultura.

quadro palazzo ameduri

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