Borgo Incantato: le precisazioni del gruppo “Uniti per Gerace”

Borgo Incantato: le precisazioni del gruppo “Uniti per Gerace”

logo-uniti-per-gerace

Terminato l’evento il “Borgo Incantato” a Gerace, riteniamo opportuno fare delle precisazioni. Al contrario di quanto affermato nell’ultimo comunicato stampa del Comune di Gerace, il quale dice che tutto ha funzionato a dovere, vogliamo qui segnalare (tralasciando tanti aspetti che non citiamo per amore nei confronti della città di Gerace) che non è proprio andata così: un’amministrazione in stato confusionale ha gestito una manifestazione per fortuna già “rodata” da tempo che come una nave che percorre sempre la stessa rotta, può contare su automatismi propri che solo grandi eventi come il “Borgo incantato” sanno mettere in funzione. L’incapacità di gestire un evento del genere da parte dell’amministrazione comunale, si è manifestata quando i componenti della maggioranza hanno violato le modifiche al regolamento comunale che loro stessi hanno fortemente voluto e approvato in consiglio tra proclami di un nuovo ordine e appassionati “sermoni” del Sindaco. Il rigore imposto è stato quello di una commedia “fantozziana”: spazzato via dal vento della prima serata. In maniera ostinata e contraria al buon senso, la maggioranza pur sapendo che viale Castello almeno una volta a settimana è colpito da raffiche di vento per la sua posizione, ha deciso qui di installare delle casette di legno da adibire per dei punti ristoro in un’area destinata a parcheggio auto. L’intento, certo positivo, era di evitare che i “fumi” invadessero il centro storico, ma ad essere danneggiati sono stati i commercianti dei punti ristoro allocati nelle casette – i quali versata la quota per la partecipazione hanno poi seguito la manifestazione da spettatori, visto che il vento non permetteva alcuna attività. Nello specifico, la violazione del regolamento avviene nel momento in cui non era prevista nel parcheggio suddetto la sistemazione dei prefabbricati in legno, l’art. 12 prevedeva infatti che fossero installati nel piazzale di Santa Maria Egiziaca all’entrata del paese. Le casette sono state sistemate in una zona adibita a parcheggio e solo i residenti della zona Baglio conoscono i disagi che hanno patito in quei giorni per la mancanza di posti auto. In violazione sempre del citato regolamento sembra che i commercianti confinati a Viale Castello, successivamente nelle ultime due serate, siano stati fatti spostare nel centro della manifestazione dovendo tuttavia provvedere da sé, in fretta e furia, a una nuova organizzazione logistica. I prefabbricati in legno sono rimasti chiusi per tutte e tre le serate. Ci chiediamo quindi a fronte di ciò: quali sono stati i costi di montaggio, smontaggio, allaccio luce, etc., sostenuti dal Comune? Risorse, tempo e disagi che potevano essere evitati se “l’esilio” di Viale Castello non fosse altro che una scelta “ideologica” volta a porre un forzato e radicale cambiamento agli occhi dell’opinione pubblica per distinguere il presente dal passato. Da segnalare pure, nell’ultima serata della manifestazione, la mancanza dell’acqua nelle ore centrali che ha mandato in “tilt” le attività commerciali. Propriamente non ha funzionato tutto bene Leggendo il comunicato stampa si discorre poi di un aumento di presenze rispetto al passato: ne siamo felici. Tuttavia, il responsabile dell’Ufficio stampa del Comune di Gerace non ci risulta che sia dotato di un registro delle presenze dei visitatori, la sua propaganda politica ignora le scorse edizioni del Borgo incantato perché egli stesso impegnato all’epoca a promuovere altri eventi, altre location. Noi lo ricordiamo (fino a Febbraio 2015) direttore responsabile del settimanale gratuito “La Riviera” occupato piuttosto a screditare l’azione dell’amministrazione comunale perché guidata da Pino Varacalli, trovando buona ogni occasione per dare adito a polemiche e attraverso di esse mettere in cattiva luce Gerace. Oggi si proclama “ospite” di Gerace quando invece la sua permanenza in Città è dovuta a un contratto di consulenza con l’ente comunale per il quale ci riserviamo di avanzare dubbi di “presunta incompatibilità” dell’incarico ai sensi dell’art. 9 Legge 150/2000 “Disciplina delle attivita’ di i n f o r m a z i o n e e d i c o m u n i c a z i o n e d e l l e p u b b l i c h e amministrazioni”, per le altre attività giornalistiche che lo stesso addetto stampa sembra svolgere e che la Giunta Comunale non può fare a meno di conoscere.

CATEGORIES
TAGS
Share This