Sant’Egidio on the Road sceglie come tappa ReCoSol

Sant’Egidio on the Road sceglie come tappa ReCoSol

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E’ un pomeriggio molto caldo, quello di ieri, sabato 23 luglio, ad accogliere la Comunità di Sant’Egidio di Roma presso le sedi ReCoSol. La Comunità rappresenta un movimento di laici impegnato nella comunicazione del Vangelo e nella carità a Roma, in Italia e in più di 70 paesi dei diversi continenti. Si occupa delle fasce deboli dei quartieri, delle città, in base alle esigenze locali: dalla preparazione dei pasti per i senza tetto, al doposcuola con i bambini, alle missioni in Africa. La comunità, impegnata nel Sant’Egidio On The Road, ha deciso di fare tappa a Gioiosa Jonica per conoscere lo Sprar e i suoi migranti che la piccola cittadina ospita. Saltata ogni tipo di formalità, la parola viene subito data ai giovani della Comunità e dello Sprar. A turno, raccontano le proprie esperienze. La comunità di Sant’Egidio ha arricchito la vita di tutti quelli che hanno deciso di intraprendere questo cammino, dove tramite la preghiera, la parola, la condivisione di situazioni di difficoltà ci si avvicina all’altro. I migranti, emozionati, hanno parlato di sè. Qualcuno si è scusato dell’impaccio, in quanto “è la prima volta che tengo un microfono in mano”. Ascoltare i migranti raccontarsi è arricchente non solo per chi viene da “fuori” a conoscere questa piccola grande realtà gioiosana, ma anche per l’equipe stessa che lavora a stretto contatto quotidiano con loro. Alle storie si aggiunge ogni volta un dettaglio in più, per scoprire, con sorpresa, che uno dei beneficiari che ha conseguito la licenza media, ha fortemente apprezzato lo studio di autori come Manzoni e Ungaretti. Piccole espressioni che dimostrano come questi mondi, che sembrano apparentemente divisi, si vanno a mescolare tra di loro. I ragazzi dello Sprar hanno donato alla Comunità un quadro realizzato durante il laboratorio di pittura, raffigurante un tipico paesaggio africano.

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E’ seguita la lettura di una lettera, da parte di un ragazzo del Mali, che a gran voce dice: “Pratico l’Islam ma non sono un terrorista“. L’attenzione dei migranti è stata rapita dalle parole di Alessandro Moscetta, uno degli “anziani” della Comunità, che ha affrontato la tematica della preghiera: racconta come spesso, un pensiero vada a coloro i quali sono morti nel Mediterraneo. Difatti, durante i momenti di fede che la comunità vive, vengono pronunciati i nomi dei migranti che la costa non l’hanno mai raggiunta.  Presente anche il sindaco di Gioiosa Jonica, Salvatore Fuda, che afferma come in questi anni Gioiosa si è avvicinata, seppur a piccoli passi, alla realtà dell’immigrazione.

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L’incontro si è concluso con un aperitivo tipicamente africano realizzato dai ragazzi dello Sprar: cous cous di carne e chopoti, un dolce del Gambia. Lo Sprar ringrazia vivamente la Comunità di Sant’Egidio per aver scelto Gioiosa Jonica come tappa del proprio tour. Ognuno dei presenti torna a casa, ancora una volta, arricchito.

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