Sospendere i festeggiamenti patronali: a cosa serve, caro Vescovo?

Sospendere i festeggiamenti patronali: a cosa serve, caro Vescovo?

Il Vescovo della Diocesi Locri-Gerace, verso il quale nutriamo stima sincera e che ascoltiamo sempre con grande attenzione, ha ufficialmente chiesto a quanti sono in corso di preparazione di festeggiamenti religiosi del Santo Patrono di sospendere ogni manifestazione esterna (fuochi pirotecnici, manifestazioni canori e altri spettacoli), mantenendo solo il programma religioso, che preverrà momenti di riflessione e di preghiera per le vittime del terremoto. (LEGGI QUI)

LetteraVescovo

Una presa di posizione forte, quella di Mons. Francesco Oliva: immaginiamo la genuinità della sua riflessione, assunta in un momento di grande dolore per le notizie che giungono da Lazio e Marche. Una riflessione che, in ogni caso, non mancherà di suscitare discussione pubblica e anche eventuali polemiche.

Come nostro costume, prendiamo immediatamente posizione, provando ad argomentare – sia pure in forma inevitabilmente schematica – le ragioni a supporto delle nostre opinioni.

Riteniamo la proposta del vescovo, ancorchè assolutamente legittima, una proposta inutile e anche difficilmente fattibile.

Da un lato, al netto della riflessione puramente spirituale e religiosa, sospendere i festeggiamenti patronali (pensiamo a quelli già in corso di San Rocco a Gioiosa) di per sè non produce alcuna azione di solidarietà attiva e concreta verso le popolazioni terremotate: molto meglio immaginare la destinazione di una somma di denaro congrua, gestendo a tal fine le offerte dei fedeli e chiedendo un contributo anche ai comitati organizzatori delle feste patronali. La Chiesa – a partire dai suoi massimi livelli –  potrebbe dare il primo esempio, cominciando ad utilizzare le proprie risorse.

Dall’altro, la richiesta del Vescovo è di difficile fattibilità: vi sono contratti già firmati e da onorare (con i gruppi musicali e con le imprese di giochi pirotecnici), vi sono operatori commerciali che hanno già fatto i loro investimenti in vista delle feste (scorte di magazzino, ad esempio), vi sono persone che lavorano da mesi alla buona riuscita delle celebrazioni (che richiedono un impegno degno della massima considerazione). Chiedere di fermare tutto per dedicarsi integralmente alla preghiera – ripetiamo: posizione comunque pienamente legittima – ci appare una forzatura che non tiene nella debita considerazione il lavoro di tenti soggetti.

vescovo oliva centro neurologico 2

Si può essere solidali con le popolazioni terremotate in vari modi, molti dei quali sono già stati attivati per merito della società civile: ma sospendere la vitalità di una comunità – che ha voglia di fare e di festeggiare – non è uno strumento particolarmente utile nel supporto alle persone in difficoltà. Nè, ci permettiamo di dirlo con il rispetto sacrale che abbiamo verso ogni forma di spiritualità religiosa, può essere sufficiente limitarsi alla preghiera (per come sembra voler lasciare intendere il Vescovo Oliva).

Da parte nostra, per il poco che possiamo, vi sarà la massima adesione ad ogni forma di solidarietà concreta.

CATEGORIES
TAGS
Share This