Tradizione culturale e beni storici: Gioiosa si rinnova e vince così

Tradizione culturale e beni storici: Gioiosa si rinnova e vince così

Dopo il successo di “Gustando il Borgo” (al netto di alcune polemiche che ci sono apparse semplicemente inutili e strumentali, soprattutto per la loro tempistica), ecco l’avvio in bello stile (anche se parzialmente frenato dal maltempo) della settimana di San Rocco (con la “Sagra del Pezzo Duro” e la “Scalinata dei Sapori e dell’Artigianato”).

LOGO PRO LOCO PEZZO DURO GELATO

Appuntamenti e iniziative che ci offrono una conferma assoluta: Gioiosa Jonica deve costruire un marchio identitario forte, incentrato sulla sua storia e sulla sua tradizione culturale (Festa San Rocco, centro storico, pasticceria artigianale, ecc.). Innovazione nel soldo delle proprie radici storiche.

In questo senso, occorre costruire un’offerta quantitativamente e qualitativamente all’altezza, mettendo a valore tutte le risorse (e non sono poche) di cui gode la nostra cittadina.

Si parte da San Rocco, il vero grande evento di Gioiosa Jonica, l’appuntamento che trasforma la nostra comunità nel baricentro dell’intero comprensorio: la crescita della Festa patronale, già registrata negli ultimi anni e già nei programmi del nuovo Comitato organizzatore, deve continuare senza interruzioni (iniziative per l’intera settimana quale calendario fisso, il “Gioiosa Percussioni Festival” collegato ai tamburi di San Rocco, una Fiera più grande e più lunga, ecc.).

san rocco ev

Si prosegue con la piena valorizzazione del centro storico, sul modello di quanto fatto negli ultimi tempi (“Gustando il Borgo” può abbracciare altre aree della parte alta del paese, la “Scalinata dei Sapori” può diventare un appuntamento fisso vista anche il restyling positivamente subìto dalla Scalinata Barletta) e sperimentando nuove iniziative (una su tutte: l’utilizzo del palco storico di Piazza Plebiscito, con una rassegna bandistico-musicale che si inserisca puntualmente nella tradizione storica gioiosana). Senza dimenticare l’opportunità delle chiese e dei palazzi che arricchiscono il paesaggio urbano del nostro centro storico.

Si continua con lo sfruttamento intelligente, anche sul piano economico-commerciale, del patrimonio gastronomico offerto dalla pasticceria artigianale (non solo il “pezzo duro”, ma anche gli altri dolci che appartengono alla storia di Gioiosa Jonica e che rappresentano un “unicum” su scala comprensoriale): un marchio unico, come già realizzato per altri prodotti in altri paesi vicini, potrebbe essere una prima mossa.

Si sperimenta con il riconoscimento di alcune figure storiche con una loro specialità di fondo, capace di di parlare a pieno titolo anche alle generazioni odierne. L’esempio che facciamo, e non è la prima volta che avviene, è quello di Clelia Romano Pellicano: un’intellettuale e una femminista europea “ante litteram”, gioiosana per amore e per vocazione, il cui pensiero rappresenta a tutt’oggi un autentico patrimonio da scoprire. Sulla sua figura, occorre investire in termini di ricerca scientifica e di proiezione esterna.

Naniglio7

Si conclude con la messa a regime del Parco Archeologico del Naniglio, probabilmente il bene storico con maggiori potenzialità turistico-ricettive. E’ ormai il tempo di renderlo sempre più fruibile e visitabile, soprattutto nel periodo estivo, realizzandoci magari anche delle manifestazioni ad hoc: la villa romana di Casignana, cui il Naniglio somiglia in modo impressionante, sta già dimostrando le sue grandi capacità attrattive.

Gioiosa Jonica è anche e soprattutto questo: comprenderlo fino in fondo sarebbe già un bel balzo in avanti.

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