Puliamo le fiumare, non aspettiamo le piogge autunnali

Puliamo le fiumare, non aspettiamo le piogge autunnali

«Devo rivolgere un appello drammatico: ci sono tantissime situazioni a rischio soprattutto nelle fiumare, gli argini sono stracolmi. Quando si verifica un’alluvione, i detriti vengono portati verso il mare, e questo è un percorso virtuoso della natura, altrimenti non esisterebbero le spiagge, però purtroppo poi l’uomo ci mette del suo perché costruisce sui corsi d’acqua o sui versanti in frana. Se si evitasse di costruire in quelle zone avremmo molti meno rischi. Ogni volta che c’è una grande alluvione, come a Rossano o nella Locride, i fiumi depositano detriti e l’alveo si alza perché ogni strato si somma all’altro. Soprattutto nella Locride ampi tratti di argini sono stati completamente azzerati, sommersi dai detriti, e alla prossima alluvione si rischia di fare una carneficina, di recare un danno molto grave».

Carlo Tansi, Capo della Protezione Civile Regione Calabria

Carlo Tansi, Capo della Protezione Civile Regione Calabria

Con queste parole rilasciate a “Il Quotidiano del Sud” in un’intervista del 13 Agosto scorso (leggi QUI), Carlo Tansi – Capo della Protezione Civile regionale e geologo di prestigio riconosciuto – ha voluto lanciare l’allarme per la situazione delle fiumare calabresi, soprattutto nell’ottica delle piogge autunnali (delle quali abbiamo avuto un piccolo antipasto in questo scorcio di fine estate).

Il grido di Tansi, che suscita inevitabile preoccupazione in tutti noi, è corretto e fondato: soltanto la prevenzione e la manutenzione del territorio possono consentirci di limitare al minimo eventuali tragedie causate dalla violenza della natura. Una politica seria, che guarda al futuro e si concentra sulle reali urgenze delle propria comunità, risponderebbe immediatamente presente all’appello del capo della Protezione Civile calabrese.

Fiumara Gallizzi zona Via Diaz - intervento pulizia (foto Luciano Linares)

Fiumara Gallizzi zona Via Diaz – intervento pulizia (foto Luciano Linares)

Ciavula, questo piccolo e fiero giornale on line, chiede che i comuni agiscano puntualmente in conformità a quanto prospettato da Carlo Tansi. E’ vero che molti interventi hanno dei costi – economici e logistici – che vanno oltre le possibilità attuali dei bilanci comunali; così come sarebbe assolutamente necessario che gli enti sovracomunali (ad esempio, la Regione Calabria con i suoi operai idraulico-forestali) intervenissero concretamente sul territorio. Tuttavìa, continuiamo a pensare che vi sono alcuni interventi che un Comune – lungimirante nella sua azione e capace di ritagliarsi appositi fondi di bilancio – può ugualmente mettere in cantiere con i pochi mezzi a disposizione: ripulire i letti delle fiumare da detriti di vario tipo potenzialmente in grado di ostacolare il corso delle acque, disostruire le caditoie dei cd. “tombini” e delle cunette laterali lungo le strade cittadine, controllare tutte le situazioni già note di rischio concreto per la popolazione.

Facciamo un esempio facilmente riconoscibile. Nella due-giorni alluvionale del 31 Ottobre e del 1 Novembre 2015, il sistema Gioiosa resse meglio di altre altre singole realtà territoriali: lo scrivemmo in un’editoriale apposito (leggi QUI), rintracciandone le ragioni nell’azione di manutenzione messa in campo nelle settimane precedenti (pulitura della fiumara “Gallizzi”, dei canaloni a Prisdarello, del vallone di Santa Tecla, ecc.).

La Fiumara Gallizzi lato nord durante l'alluvione del 1 Novembre 2015

La Fiumara Gallizzi lato nord durante l’alluvione del 1 Novembre 2015

Torniamo a ribadirlo oggi, con un occhio particolare proprio verso i comuni che maggiormente rientrano nel raggio d’analisi di ciavula.it: Gioiosa Jonica e Caulonia. Lavoriamo subito per una manutenzione minima delle fiumare, dei torrentelli, delle vie di scolo, facendo in modo che siano sufficientemente pulite: ci sembra una forma essenziale di rispetto proprio verso le comunità che la politica vuole rappresentare

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