Reggio Calabria: arrestati scafisti sbarco 5 settembre – video

Reggio Calabria: arrestati scafisti sbarco 5 settembre – video

A conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Direzione Distrettuale Antimafia, nella notte tra lunedì e martedì scorso, 6 settembre 2016, la Squadra Mobile reggina ha sottoposto, d’iniziativa, a fermo di indiziato di delitto 2 cittadini extracomunitari di origine senegalese e nigeriana, gravemente indiziati di essere stati al comando dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano i migranti sbarcati presso il porto di Reggio Calabria nel pomeriggio del 5 settembre u.s., dopo essere stati soccorsi in mare al largo delle coste libiche.

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Ai due fermati, identificati come SENE DEMBA, cl’ 83 (proveniente dal Senegal) e DAVID UKA, cl’ 92 (di origine nigeriana), la Direzione Distrettuale Antimafia ha contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (artt. 110 c.p. e 12 co. 3 lett. a, b, c e d, co. 3 bis e 3 ter D. Lgs. 286/1998), perché, in concorso tra di loro e con altri soggetti allo stato non identificati, conducevano dalle coste libiche verso il territorio dello Stato italiano un’imbarcazione di fortuna a bordo della quale viaggiavano tutti i migranti giunti al porto di Reggio Calabria in occasione dello sbarco predetto, procurando in tal modo l’ingresso illegale nel territorio dello Stato di stranieri, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere permanentemente sul territorio nazionale.
Con le aggravanti, per i soggetti resisi responsabili del delitto sopra indicato,
-di aver consentito l’ingresso in Italia di più di cinque persone;
-di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita o per l’incolumità;
-di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante;
-di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto.

Nello specifico, dalla ricostruzione dei fatti operata dalla Polizia di Stato, è emerso che i migranti che erano a bordo dell’imbarcazione soccorsa, costituita da un gommone sovraccarico ed in precarie condizioni di galleggiabilità, dopo aver pagato agli organizzatori del viaggio somme di denaro, diverse a seconda della valuta propria dei Paesi di origine del profughi, sono partiti dalla località libica di Zuwarah ed hanno viaggiato per circa 8 ore, senza che agli stessi venisse mai distribuito cibo ed acqua. Particolarmente significativa, inoltre, la circostanza emersa nel corso delle investigazioni, secondo cui i due scafisti, all’arrivo dei soccorsi, hanno immediatamente lasciato il posto di guida del natante, mischiandosi agli altri migranti, nel vano tentativo di sottrarsi alle maglie della giustizia.
Nel corso delle attività di indagine, inoltre, è stato sequestrato materiale ritenuto utile per il prosieguo delle indagini, al fine di identificare gli organizzatori, i finanziatori e gli altri complici del traffico di esseri umani.

 

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