Lettera ai compagni e alle compagne della Carovana Solidale e Resistente

Lettera ai compagni e alle compagne della Carovana Solidale e Resistente

Care compagne e cari compagni,

invece di stare qui a scrivervi avrei dovuto essere con voi in viaggio verso la Grecia ma, come ormai sapete, un piccolo problema di salute mi ha impedito di partecipare alla Carovana.

So che ci saranno altre occasioni per rendersi utili insieme e vi scrivo per augurarvi buon viaggio, ma non solo.

Vorrei che mentre le strade vi porteranno a Brindisi, e mentre il traghetto vi porterà a Igoumenitsa e poi ancora mentre, stanchi, guiderete verso Salonicco abbiate consapevolezza di quanto è importante quello che state facendo.

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Ne parlavo ieri al telefono con una compagna ed è vero che di fronte a drammi mondiali come quello delle migrazioni ogni nostro gesto può apparire piccolo e insignificante. Ma così non è. Nel giorno in cui il neo presidente degli Usa rilancia il progetto di costruzione del muro al confine col Messico voi rappresentate quelli che abbattono i muri e costruiscono ponti.

Voi, oggi, rappresentate il meglio dell’Italia. Voi oggi state facendo qualcosa che per l’economia neoliberale è incomprensibile: state utilizzando il vostro tempo, i vostri soldi e la vostra passione non per produrre ricchezze per voi e la vostra famiglia ma per provare a riparare a dei torti. E’ quello che fanno tutti coloro che nel mondo si spendono per gli altri, perchè farlo significa spendersi per se stessi e non abbruttirsi nelle logiche del capitale.

I migranti sono il proletariato nomade, sono gli esclusi della Terra, sono quelli da tenere ai margini. Questa è la linea dell’Europa.

La Carovana partita stamattina dimostra che c’è un’altra Europa. Ogni studente che ha contribuito a riempire i furgoni, ogni cittadino che ha partecipato ad una cena di finanziamento, ogni persona che leggerà e vedrà le foto di quello che state andando a fare potrà essere un agente del cambiamento che avete risvegliato.

Nonostante i furgoni siano carichi all’inverosimile il sostegno materiale che porterete sarà necessariamente limitato, di fronte al numero spropositato di profughi quelli che voi raggiungerete sostenendoli concretamente saranno una goccia nel mare. Ma il vostro aiuto per loro sarà importante così come è sempre importante la forza dell’esempio.

Si può essere italiani ed europei e allo stesso tempo accoglienti, solidali e resistenti.

Accoglienti e solidali verso chi sta peggio di noi perchè dobbiamo sentire nel profondo di noi stessi ogni ingiustizia commessa nel mondo contro chiunque, come diceva qualcuno che conoscete,  e resistenti nei confronti di un sistema brutale ed escludente.

Raccontateci il vostro viaggio, a nostra volta lo racconteremo ai lettori di Ciavula. Perchè se vogliamo un altro mondo dobbiamo iniziare a costruirlo nel nostro piccolo, con la forza dell’esempio, dal basso a sinistra.

Fate buon viaggio Enzo, Maurizio, Mimmo, Roberta, Fatima, Christian, Mario, Antonio e Lorenzo.

Portate la vostra umanità, il vostro sorriso e la vostra gioia di vivere nell’inferno in cui la fortezza Europa costringe gli esseri umani.

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