Reggio Calabria, busta con un proiettile al sindaco: potenziate le misure di sicurezza

Reggio Calabria, busta con un proiettile al sindaco: potenziate le misure di sicurezza

Fonte: www.repubblica.it
Di Alessia Candito

REGGIO CALABRIA – Una normale busta da lettere gialla con dentro un proiettile. È arrivata così l’ultima intimidazione all’indirizzo di Giuseppe Falcomatà, giovane sindaco, da due anni alla guida di Reggio Calabria, dopo lo scioglimento dell’amministrazione per mafia. Amatriciana solidale: sindaco Reggio Calabria Giuseppe FalcomatàAd intercettare il messaggio di morte che mani ancora ignote hanno inviato al primo cittadino sono stati i dipendenti dell’ufficio postale di Catona, alla periferia nord della città. Toccando la busta, hanno capito che dentro c’era qualcosa di strano. Troppo pesante, troppo irregolare. È bastato guardare il destinatario per decidere di allertare immediatamente la polizia. Aperta dagli uomini della polizia scientifica, la missiva ha svelato la sua minaccia: dalla busta è scivolato fuori un proiettile, presumibilmente di pistola, accompagnato da un bigliettino adesso al vaglio degli investigatori. Secondo indiscrezioni, si trattava di poche righe, confuse e allusive, ma dal chiaro contenuto intimidatorio. 
Sull’episodio, avvenuto a metà settembre, il sindaco aveva chiesto silenzio e riservatezza, anche per via dell’imminente parto della moglie. Ma a poco più di un mese dall’arrivo di quella lettera, la notizia ha finito per filtrare, anche perché l’aumento delle misure di sicurezza voluto dal prefetto Michele di Bari non è passato inosservato. Al Comune, un discreto plotone di vigili urbani pattuglia i corridoi che portano agli uffici del sindaco. Nel corso delle uscite pubbliche, la sorveglianza è stata visibilmente rafforzata. Misure disposte d’urgenza, anche alla luce degli atti di vandalismo e degli incendi che hanno colpito alcune delle opere che l’amministrazione ha di recente tentato di consegnare alla città.

Il Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, insieme a Matteo Renzi

Meno di un mese fa, un tentativo di incendio ha danneggiato il futuro parco Botteghelle alla periferia sud della città. Qualche giorno dopo, ignoti vandali hanno distrutto infissi e finestre, imbrattato i muri e divelto porte e cancelli di un asilo pronto per essere inaugurato ad Archi, storica roccaforte dei clan alla periferia nord della città. Il 3 novembre, un altro asilo pronto per il taglio del nastro a Santa Venere, comunità pre-aspromontana arrampicata sulle montagne che circondano Reggio, è stato devastato da un incendio. “Vigliacchi, fatevene una ragione: continuerete a bruciare, noi continueremo a ricostruire”, aveva scritto il sindaco sul suo profilo facebook in quell’occasione. L’assessore che ha lavorato a questi progetti, Angela Marcianò, solo qualche mese fa ha visto andare a fuoco la sua auto. Adesso, insieme agli altri colleghi, ha accolto l’invito di Falcomatà e ha rimesso la propria delega nelle mani del sindaco, che a breve dovrà varare la nuova Giunta, mentre in città si respira un clima sempre più pesante e ostile all’amministrazione. Già in passato, il sindaco e i suoi assessori erano stati destinatari di minacce e intimidazioni. Ad appena un mese dalla sua elezione, Falcomatà aveva ricevuto la prima lettera minatoria. Altre due, con “esplicite minacce nei confronti dell’attuale sindaco della città, Giuseppe Falcomatà, e dei componenti della sua famiglia”, arrivarono nell’aprile 2015 in Comune. Altre, dicono dall’entourage del sindaco, sono arrivate addirittura agli indirizzi di casa sua e della madre. Della maggior parte, il sindaco ha preferito non dare notizia. Ma per gli investigatori, adesso iniziano ad essere “preoccupanti”.

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