Un altro bene della mafia restituito alla comunità gioiosana

Un altro bene della mafia restituito alla comunità gioiosana

Una cerimonia sobria, tutta sostanza e poca apparenza, con l’obiettivo rivendicato di affermare la presenza delle istituzioni nella sue molteplici espressioni (politiche, militari, scolastiche): così, la comunità di Gioiosa Jonica si è appropriata del villino sequestrato al collaboratore di giustizia Antonio “Titta” Femia e lo ha assegnato alla chiesa locale per un significativo progetto di aggregazione giovanile.

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Dinanzi alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria, del Procuratore della Repubblica di Locri, del Presidente del Tribunale di Locri, del Vescovo di Locri, del Presidente della Provincia di Reggio Calabria, del Presidente del Consiglio Regionale, del Presidente della Commissione Regionale Antimafia, dei Sindaci della Valle del Torbido, il Comune di Gioiosa Jonica – rappresentato dal Sindaco Salvatore Fuda – ha consegnato il bene alla Diocesi di Locri-Gerace che, per il tramite della locale Chiesa del Rosario, la utilizzerà per la realizzazione di un oratorio giovanile.

Il villino, come noto, è stato oggetto di un incendio giusto due mesi fa, con una serie di danni assai ingenti e assolutamente evidenti. Le autorità istituzionali presenti hanno voluto rimarcare proprio questo aspetto: nonostante la violenza persistente della criminalità organizzata, lo stato c’è e ha voluto fortemente che questo immobile divenisse un patrimonio dell’intera comunità di Gioiosa Jonica.

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Sia nelle parole del Vescovo Oliva che del Prefetto Di Bari, sono emersi sentimenti e riflessioni di grande determinazione, di piena volontà a sfidare in positivo la criminalità organizzata. Esempi come quelli di Gioiosa Jonica a questo servono: a non chinare il capo, a non chiudere gli occhi dinanzi alle possibilità che lo Stato offre a chiunque voglia provare a riscattare il destino della propria comunità.

La riflessione finale è che in politica servono i fatti, quelli concreti e misurabili: Gioiosa Jonica, negli ultimi anni e grazie alle scelte dell’Amministrazione Fuda, ha deciso di riutilizzare con efficacia gli immobili sequestrati alla mafia e presenti sul suo territorio, con un cambiamento di indirizzo politico che risalta con forza rispetto allo stallo delle precedenti giunte. Piaccia o meno, la comunità gioiosana è oggi un piccolo esempio di legalità e di dedizione pubblica, nella capacità conclamata di accollarsi la propria quota parte di responsabilità istituzionale e di partecipare attivamente al pieno funzionamento di uno stato democratico.

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