Terrorismo, Anis Amri agli agenti della polizia: “Sono calabrese”

Terrorismo, Anis Amri agli agenti della polizia: “Sono calabrese”

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[FONTE]: www.repubblica.it

Così, prima di essere ucciso nello scontro a fuoco con la pattuglia, il tunisino ricercato per la strage al mercatino di Natale di Berlino aveva risposto alle richieste degli agenti di identificarsi. Con sè non aveva documenti né cellulare. Solo spazzolino, dentifricio e sapone da barba

di FRANCESCO VIVIANO

“NON HO documenti, ma sono calabrese”. Così aveva detto Anis Amri, ricercato in Germania e in Europa per la strage al mercatino di Natale di Berlino, quando i due agenti del commissariato di Sesto San Giovanni l’hanno fermato alle tre di notte vicino alla stazione ferroviaria. Ma gli agenti sono diffidenti ed a quel punto, come ha raccontato dopo il poliziotto ferito Cristian Movio, gli chiedono di appoggiare lo zaino che portava sulle spalle sul cofano della loro volante. “Continuava a dire che era di Reggio Calabria e che non aveva documenti, che li aveva lasciati da qualche parte”.

A quel punto Anis Amri, invitato a svuotare lo zainetto, ha infilato la mano dentro il suo bagaglio e ha estratto la pistola con la quale ha cominciato a sparare ferendo alla spalla Christian Movio. A quel punto l’altro agente, Luca Scatà, che era a qualche metro di distanza dal tunisino, ha premuto il grilletto della sua pistola d’ordinanza e lo ha ferito mortalmente. Amri si è accasciato sull’ asfalto ma non è morto all’istante, hanno detto i due poliziotti che nel frattempo avevano dato l’allarme alla loro centrale operativa, chiedendo rinforzi che sono arrivati subito dopo. Nello zainetto Anis Amri non aveva nulla di particolare: uno spazzolino, un dentifricio e un sapone da barba. Durante la fuga dalla Germania verso l’Italia si era disfatto anche del suo telefonino.

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