Ludopatia in Calabria, il chiaroscuro di un mondo di luci

Ludopatia in Calabria, il chiaroscuro di un mondo di luci

ludopatia

Il gioco d’azzardo patologico (Gap) è un disturbo del controllo degli impulsi, che consiste in un comportamento di gioco persistente, ricorrente e maladattivo che compromette le attività personali, familiari o lavorative. Questa è la definizione di ludopatia data dalle prime edizioni del DSM, ossia il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’American Psychiatric Association. Ora però la situazione è leggermente cambiata. Infatti essa viene considerata una vera e propria forma di dipendenza per le sue similitudini con l’alcoolismo e l’abuso sistematico e costante di altre sostanze. Il Gap è stato però, come abbiamo visto, anche concettualizzato come un disturbo del controllo degli impulsi. La cosa rischiosa e pericolosa è costituita dal fatto che, mentre si gioca, si attivano nel cervello tutti quei meccanismi di ricompensa che si attivano dopo le assunzioni di droghe. È per questo si parla di dipendenza. Come se il gambling fosse una sorta di sostanza stupefacente. Ma quali sono i sintomi? Andiamo a scoprirlo.

Secondo il DSM, si può parlare di ludopatia se si verificano almeno quattro dei sintomi riconosciuti. Senza alcun dubbio, il principale è avvertire l’esigenza di puntare somme di denaro sempre più alte. Si tratta di un modo per tentare di raggiungere l’eccitazione desiderata. E quando la mente è sempre sul gioco e sulle scommesse la dipendenza è davvero lì dietro l’angolo. Vengono compiuti sforzi per provare a smettere o comunque a limitarsi, ma tutto risulta inutile. Ormai si è entrati nel vortice e nel tunnel. Il vero e proprio pensiero tipico di chi è afflitto da Gap è quello secondo cui, dopo aver perso dei soldi, occorre subito e immediatamente ritentare, perché questa sarà la volta buona e la giocata che ricompenserà e rimedierà a ogni perdita. Insomma, in tutti questi casi, come in moltissimi altri, sarebbe importante chiedere aiuto e prendere coscienza della propria situazione e condizione. Non sempre questo accade.

La ludopatia può essere definito come il chiaroscuro, o meglio, il lampo di buio di un mondo  così florido come quello del gioco d’azzardo, vero e proprio pilastro della new economy. Appare chiaro ed evidente che ogni fenomeno che si rispetti ha sempre l’altra faccia della medaglia. Come esempio si può prendere la Calabria, una delle regioni più povere d’Italia, dove però il gambling spopola e si sviluppa a macchia d’olio. Le slot machine sono diventate una sorta di hobby e di passatempo per il cittadino calabrese medio, il quale scommette e gioca in maniera assidua. Gli apparecchi sono ormai presenti dovunque, dai bar ai tabaccai di ogni città o piccolo centro. Stiamo parlando, giusto per capirci, della seconda regione del sud Italia in cui si gioca di più alle slot machine. Numeri importanti, ma che preoccupano se si va a considerare che aumentano i soggetti affetti da ludopatia. Inoltre va detto che i centri dedicati alla cura risultano pressoché inesistenti. Non basta infatti il lavoro encomiabile delle ASL. Serve dell’altro. Altrimenti resterà sempre quello sprazzo di buio in un settore che vuole essere ricordato soltanto per le sue luci.

Fonti: rossocomeilcielo.it e quicosenza.it

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