Ucciso a colpi di lupara in Calabria: le indagini puntano anche nell’Astigian

Ucciso a colpi di lupara in Calabria: le indagini puntano anche nell’Astigian

http://www.lastampa.it/2017/03/07/edizioni/asti/ucciso-a-colpi-di-lupara-in-calabria-le-indagini-puntano-anche-nellastigiano-vM6J95BUQhmoKlaX0P0SKI/pagina.html

MASSIMO NUMA
COSTIGLIOLE D’ASTI
Domenico Stambè, 55 anni, una salda rete di parentele radicate da anni nell’Astigiano, in particolare a Costigliole, è stato ucciso domenica mattina in Calabria, nel Vibonese, nella frazione Sant’Angelo del comune di Gerocarne. Il modo con cui hanno agito i killer dell’ndrangheta lascia già intuire una prima concreta spiegazione del movente: colpito in pieno viso dai pallettoni di un fucile caricato a lupara. Nel lessico del racket può significare solo un paio di cose: o Stambè era stato collegato a uno degli ultimi pentiti che stanno rivelando i segreti delle famiglie di Gerocarne o ha pagato, anche come terzo o quarto, nella gerarchia dei «destinati» alla morte, secondo il tribunale delle cosche che regolano la gestione delle faide interne, uno scontro in atto ormai da decenni.

L’agguato
Lo conoscevano bene, i suoi assassini. Alle 8 di mattina lo hanno atteso sotto casa, in frazione Rombolà, e gli hanno sparato. Morto sul colpo. Sfigurato in modo orribile. Sul delitto indaga la Dda di Reggio Calabria che si tiene in stretto contatto anche con i colleghi piemontesi poiché i contatti tra la vittima e le cosche che fanno affari nel Nord sembra molto stretto. Non è neppure escluso che lo sgarro punito in modo così esemplare, sia da ricercare nei fragili equilibri tra i clan emigrati ad Asti, al centro di arresti e coinvolti in operazioni anti-droga di polizia, carabinieri e Finanza.

I precedenti
Non troppo tempo fa, i carabinieri del comando provinciale di Asti, avevano arrestato i suoi fratelli. Angelo e Nazzareno, 41 e 48 anni erano stati sorpresi a bordo di un Ducato con un arsenale nascosto nel pianale: 20 fucili, 13 pistole e munizioni. Angelo Stambè nel marzo del 2011 era stato fermato a Serra San Bruno, Vibo Valentia, con un notevole quantitativo di ogni genere di armi. Preso dai carabinieri con un altro congiunto. Il dato importante è che provenivano dal circuito della ricettazione, in mano da sempre al racket. Erano state infatti in gran parte rubate nel Nord Italia. Gli Stambè le nascondevano a pochi metri da frazione Rombolà di Gerocarne, proprio dove Domenico, titolare di un’azienda che commercia pneumatici e autotrasportatore in proprio, divorziato con tre figli, è stato ucciso.

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