“Liberandisdomini” di Pantaleone Sergi: oggi grande appuntamento letterario a Gioiosa

“Liberandisdomini” di Pantaleone Sergi: oggi grande appuntamento letterario a Gioiosa

Grande appuntamento letterario a Gioiosa Ionica, presso la biblioteca comunale di Palazzo Amaduri.

Oggi, sabato 27 maggio, con orario d’inizio previsto per le 18, sarà presentato il libro “Liberandisdomini”: un titolo originalissimo per un romanzo che sta avendo grande successo di pubblico e di critica.

Partecipano alla serata due giornalisti e scrittori di assoluto spessore: Gregorio Corigliano, giornalista RAI Calabria; Pantaleone Sergi, autore del libro, giornalista de La Repubblica.

L’incontro è organizzato dal Club per l’UNESCO di Gioiosa Jonica con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Gioiosa Ionica.

 

Senza eccedere in paragoni superlativi, Liberandisdòmini, è un vero e proprio “caso” letterario.

A metà strada tra Il Gattopardo e Cent’anni di solitudine, infatti, Pantaleone Sergi disegna, attraverso un codice lessicografico colto e intelligibile, un mondo in cui le atmosfere del realismo magico si fondono con le ambientazioni locali creando un universo parallelo insieme lontano e vicino, veritiero e incantato, dove può succedere tutto, ma lo stesso tutto può rivelarsi niente, ignoto al tempo e alle geografie terrestri e come tale destinato a scomparire per sempre.

Mambrici è una “Macondo” del Meridione a cavallo tra Otto e Novecento. È un paese immobile nel tempo e nello spazio dove sembra non succeda niente e invece succede tutto e altro ancora. Su un palcoscenico dipinto di case miserrime si staccano le “palazziate” dei massari e i palazzi sontuosi dei notabili, fra tutti si erge quello di don Florindo, sindaco e dominus indiscusso di tutta Mambrici.

Un paese sconosciuto alle carte geografiche, ma di cui si può ritrovare senza difficoltà la strada; lontano da quella Monza in cui uccidono il re, eppure abbastanza vicino per poterlo degnamente commemorare; e mentre il capo della “maffia” cerca un proprio riconoscimento e un posto tra il “nobilume” locale, le decisioni importanti vengono prese dai galantuomini riuniti in perenni conciliaboli presso la farmacia del paese, e la povera gente continua a farsi curare il corpo e la testa dalle magare coi loro intrugli e le loro pozioni.

Siamo negli ultimi giorni dell’anno, un anno che segnerà anche il passaggio di secolo. Un telegramma che annuncia un ritorno sarà il primo di una serie di eventi che sconvolgeranno l’intero paese perché, si sa, i telegrammi annunciano sempre disgrazie. Tali eventi – tra siccità e carestie, morti ammazzati e possibili epidemie di colera – riempiranno il paese dell’odore di fosforo e di morte. Mentre la retata del governo contro la dilagante malavita locale stritolerà anche i fervori del neonato movimento socialista e il terremoto del 5 settembre 1905 soffocherà l’intero paese, di cui nemmeno una casa resterà in piedi, si vedranno scomparire a uno a uno i protagonisti di quegli anni e i fantasmi di questa storia che, poi fantasmi non sono.

 

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