Pasquale Aiello sulle votazioni dell’11 Giugno

Pasquale Aiello sulle votazioni dell’11 Giugno

In molti centri della locride, L’11 giugno si voterà per rinnovare i consigli comunali. Nelle strade dei nostri paesini è un rifiorire, come del resto ad ogni tornata elettorale, di saluti a larghe mani, di parole affettuose, di sorrisi a trentadue denti, di prese sottobraccio, di strette di mano e manifestazioni di cordialità di vario genere. Gente che per cinque anni rimane in letargo, all’improvviso si sveglia e suona la carica come se fossero tanti esperti di politica amministrativa, magari alla faccia di coloro che in paese e per il paese ci sono sempre stati comunque. “Cumpari comu jamu”, “Veniti pigghiativi u cafè”, “Sentiti,viditi ca chida pratica esti a bonu puntu”, “Stati tranquillu ca non mi scordai” e un sacco di altre ‘balle’ colorate o meno sono le cose che si sentono in giro in questi giorni . Trattative che s’intrecciano, amicizie che vanno a puttane e altre che si rinsaldano. Insulti, dicerìe, pettegolezzi, tricche e ballacche da parte dei tifosi avversari sulla vita privata di tutti i candidati. Gente sradicata dalle proprie cose che con la politica e l’attività gestionale di un comune nulla ha a che fare, ma sarà candidata per il suo ipotetico pacchetto di voti. E poi c’è sempre qualcuno che lancia la solita e decennale proposta della ‘lista unica’ chiamata accuratamente e abilmente di ‘salute pubblica’, con buona pace della democrazia e del pluralismo democratico. Insomma, quel quadro alquanto deprimente, risultato di un reale scollamento tra i cittadini e la ‘vera’ politica, che ormai si riproduce anche nelle nostre minuscole realtà. Nella maggior parte dei casi non c’è più passione ideale, appartenenza ideologica o soltanto amore per il proprio paese, ma è solamente un modo per esibirsi o peggio sperare di guadagnare qualcosa. Anche se per amor del vero, qualche comune virtuoso nei report di OpenCalabria, un portale di divulgazione economica, ancora lo si trova. Ma sono piccole oasi. L’Italia, in realtà va a rotoli, la disoccupazione cresce, l’illegalità si diffonde sempre più, la ndrangheta e le varie mafie ci sguazzano, la povertà aumenta e il degrado sociale la fa da padrone. Bisogna sovvertire la tendenza a servirsi della politica per fare i propri interessi e quelli di parenti ed amici, bisogna svincolarla dal malaffare rivestendola degli ideali che sono la prerogativa della Politica con la P maiuscola interpretarli e renderli utili per la risoluzione dei problemi delle nostre comunità e dei nostri popoli, garantendo i diritti di tutti, specie dei più poveri. Solo così potremo trasformare queste oasi virtuose in un villaggio globale e sperare in un futuro di uguaglianza, giustizia e libertà.
Pasquale Aiello

Placanica RC

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