Caso Ursini: Il Comune accusa l’Associazione Caulonia 2.0

Caso Ursini: Il Comune accusa l’Associazione Caulonia 2.0

SOLO PER AMOR DI VERITÀ E DI RISPETTO VERSO LA COMUNITÀ TUTTA.

L’11 giugno siamo stati scelti dai Cauloniesi per governare questo Paese.
Tra gli obiettivi: il rispetto delle leggi e delle regole, la trasparenza amministrativa, cambio di passo.
A pochi giorni dal nostro insediamento venivamo diffidati (05.07.2017) dall’Associazione Caulonia 2.0, a dare corso ad una delibera della precedente amministrazione (adottata in avanzata campagna elettorale e da un numero ridotto di componenti) che concedeva in comodato un immobile di proprietà comunale sito in Ursini, dato in disponibilità, per l’avvio di un progetto di accoglienza per minori non accompagnati.
L’atto di diffida ci imponeva di comprendere e valutare i fatti; come prescrive il buon senso prima e la legge poi, abbiamo chiesto un parere al nostro ufficio legale, il quale valutava l’iter procedurale adottato, viziato ed illegittimo e la predetta delibera del 22 maggio 2017, pubblicata il 10 giugno – unico atto della precedente Giunta Comunale – ineseguibile, motivi che ci inducevano alla revoca del predetto atto amministrativo.
Emergeva dagli atti, per tale vicenda, anche l’apertura da parte della Procura di Locri di un procedimento penale, elemento che ci induceva alla cautela ed alla massima attenzione.
Fin da subito abbiamo, comunque, manifestato all’Associazione Caulonia 2.0 la possibilità di riavviare velocemente le procedure di concessione dell’immobile al fine di garantire, nel rispetto della legge, l’occupazione dei lavoratori e la tutela dei minori non accompagnati.


Ci saremmo aspettati una collaborazione costruttiva. Abbiamo nostro malgrado dovuto constatare che puntualmente, in seguito agli incontri, a fronte della buona fede e disponibilità dell’amministrazione, emergeva la mala fede, l’ostilità, la palese contraddittorietà ed un atteggiamento sordo e a tratti minaccioso, dell’associazione e dei suoi “tutori”. Raramente i lavoratori venivano messi a conoscenza delle reali situazioni, delle proposte e delle decisioni, anzi utilizzati come scudi umani. L’Associazione optava per la strumentalizzazione politica e spettacolarizzazione della situazione omettendo di dire la VERITÀ.
La Regione Calabria chiedeva più volte il deposito di documentazione integrativa, nel mese di marzo 2017 ed in ultimo il 13 giugno c.a., senza ottenere riscontro alcuno; in data 30 marzo avviava la procedura di revoca del funzionamento provvisorio e, successivamente, procedeva alla revoca dell’autorizzazione in data 18 luglio.
L’associazione non comunicava con lealtà quanto si era già  verificato ma preferiva continuare ad attribuire all’ente Comune ogni responsabilità, dimentichi che in assenza di regolarità catastale (immobile non accatastato), di cambio di destinazione d’uso dell’immobile (ex scuola elementare), di regolare contratto di locazione e non comodato gratuito, alcun atto, questa amministrazione comunale avrebbe potuto compiere in favore dell’associazione.
Dagli atti purtroppo emergeva che a fronte della richiesta di un immobile (ex scuola elementare) e di una manifestata disponibilità a concederlo, che doveva essere ratificata dall’organo preposto, l’Associazione Caulonia 2.0 occupava ben 2 strutture (ex scuola materna ed ex scuola elementare), e procedeva, senza alcuna autorizzazione, ad effettuare lavori straordinari.
La perdita dei posti di lavoro è da imputare esclusivamente alla scarsa sostenibilità e fattibilità del progetto per le strade tortuose percorse dall’Associazione e per le gravi criticità presenti, rilevate sia dalla Regione Calabria (sin dal dicembre 2016!!!) che dal Ministero dell’Interno.
Eppure l’Associazione Caulonia 2.0 è un’Associazione privata, che ha presentato un progetto al Ministero dell’Interno, per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati ed a cui era stato riconosciuto un elevato finanziamento pubblico.
Proprio per questo l’Associazione ha delle enormi responsabilità, perché accogliere e rispettare la dignità di ragazzi così provati e deboli non è cosa facile. E per questo si richiede che le strutture debbano essere “idonee all’accoglienza dei minori ed adeguate a tutelare il supremo interesse del minore”, come riporta lo stesso Decreto di proroga notificato dal Ministero dell’Interno. Requisiti  assenti, per come accertato da ultimo dal Ministero nel predetto decreto, nel caso degli immobili comunali individuati dalla predetta associazione.
Ci sembra quanto mai paradossale che, conoscendo sin da subito delle grandi criticità che detti  immobili comunali presentavano, a prescindere dal confronto con il Comune, non si sia comunque trovata una soluzione diversa che rispondesse alle esigenze dei minori e, conseguentemente, dei lavoratori, per evitare possibili revoche.
Certo, è più comodo attribuire colpe e responsabilità in capo alla nuova Amministrazione comunale, anziché fare mea culpa per l’incapacità e lo scarso senso di responsabilità dimostrato.
Solo per amor di verità, questa amministrazione ha, dopo poche ore dal ricevimento della nuova domanda di concessione degli immobili, adottato due delibere manifestando la volontà di disporre dei predetti beni a fini sociali, convocando il Consiglio Comunale per venerdì 11 agosto, quale unico organo cui è demandato di poter deliberare sull’alienazione di un immobile comunale per poter avviare una nuova procedura.
Ogni nostra determinazione è frutto dell’osservanza delle norme e della tutela degli interessi collettivi di tutti i cittadini e non degli interessi di pochi. Erra chi ritiene che tutto si può a prescindere!!!
Ci dica la minoranza – espressione di chiari interessi personali nella vicenda che non le consentono di esprimere e di avere comportamenti scevri da pregiudizi – la sig.ra Antonella Ierace,  presidente dell’associazione e capogruppo in seno al Consiglio Comunale, il sig Andrea Lancia progettista e consigliere comunale-, dove si ravvisa il “ricatto” e la rappresaglia politica nella condotta di questa amministrazione?
Altre sono le VERITÀ e non quelle che artatamente si cercano di costruire sulla vicenda per addebitare responsabilità a terzi. Di certo nelle azioni di questa amministrazione non può ravvisarsi, come accusa la minoranza, abuso di potere, violazione di leggi, umiliazione della libertà altrui ma al contrario la sola volontà di amministrare nell’interesse collettivo e nella massima trasparenza.
Questo è l’unico “modo onorevole” che abbiamo intenzione di perseguire nel nostro mandato non accettando velate e subdole intimidazioni.
Chiediamo, pertanto, all’Associazione Caulonia 2.0, al gruppo di minoranza consiliare ed a chi li sostiene di assumersi, ognuno per il ruolo ricoperto, le proprie responsabilità, prima di tutto perché sono coinvolti dei minori disagiati, poi perché si gestisce denaro pubblico ed infine perché il ruolo istituzionale demandato alla minoranza non può essere svilito e paralizzato da chiari atteggiamenti ostruzionistici e personalistici.
Le elezioni sono finite. La maggioranza deve governare, farà quanto è nelle sue possibilità per tutelare la dignità dei lavoratori e lavorerà per garantire il bene di tutti.
L’opposizione deve fare il suo dovere, non sono previsti vecchi trucchi, che fanno parte di un bagaglio culturale sorpassato e dannoso.
Caulonia ha saputo scegliere!!!

L’amministrazione Comunale

 

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