Oliverio: “Un Villaggio della Musica Folk a Caulonia? Perchè no!”

Oliverio: “Un Villaggio della Musica Folk a Caulonia? Perchè no!”

Fonte: La Riviera

Presente alla XIX edizione del Kaulonia Tarantella Festival anche il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che dopo un tour intenso nella Locride, lo scorso martedì 29 agosto, ha preso parte al dibattito sulle migrazioni, tenutosi a Piazza Seggio, insieme al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, e al giornalista del Corriere della Sera, Tommaso Labate.
Nel corso delle quattro serate del Kaulonia Tarantella Festival, intervistando i vari artisti intervenuti, è venuta fuori l’idea di fare di Caulonia una sorta di Villaggio della Musica Folk: ripopolare Caulonia grazie agli artisti di musica popolare e di conseguenza valorizzare e restituire all’antico splendore questo borgo quasi completamente abbandonato. La Regione Calabria darà il proprio sostegno a questo progetto?
Per sgombrare il campo da polemiche pretestuose provenienti da alcuni settori della politica, vorrei ricordare che quest’anno è stato compiuto un vero e proprio salto di qualità che non è stato colto, e in questo contesto si inserisce il bando che ha premiato lo stesso Festival. Si tratta, infatti, di un bando triennale, pertanto non ci sarà più l’affanno di avere garanzie di anno in anno, un bando che garantisce di programmare le azioni culturali con un respiro più ampio. Una programmazione che non riguarda solo spettacoli e iniziative ma che abbraccia tutta l’impostazione progettuale. Quindi un villaggio della musica folk… perchè no? Ben venga: in questo respiro pluriennale si può lavorare per porre un seme che possa consentire al Festival di Caulonia di ambire ad essere un evento sempre più alto e attrattivo, oltre i nostri confini regionali.
Da più parti la burocrazia viene indicata come boia del modello Riace. Ma siamo sicuri che sia solo colpa della burocrazia? Anche perchè certa politica che prima ha condiviso l’opera di Mimmo Lucano, in particolare quando è stato acclamato dalla stampa nazionale, adesso tutt’a un tratto la ostacola?
Se c’è una politica che prima lo ha esaltato e adesso lo sta ostacolando – non so a chi si riferisce – fa male. Una politica che vive in modo congiunturale le schizofrenie delle spinte e degli umori che vengono dai media è una politica senza bussole. Credo che la politica, invece, soprattutto quella del centro sinistra, debba essere guidata dalla bussola dei valori dell’accoglienza e del rispetto delle persone.

Il modello Riace è un modello che non può essere demolito perchè significherebbe demolire quella bussola. Se ci sono problemi di carattere burocratico o amministrativo, come ha evidenziato lo stesso Lucano, vanno affrontati, non usati per mandare all’aria un modello che si è affermato su scala internazionale. Il modello Riace ha dimostrato concretamente che si possono far coesistere culture diverse, esperienze diverse, in modo positivo, fecondo, virtuoso.
Purtroppo, però, ci sono sempre gli avvoltoi pronti a mettere in discussione un modello culturale, sociale e una risposta politica alternativa a quella che alimenta le paure e che è fagocitata da tante anime, quella della destra classica, quella dei populismi che, a seconda delle stagioni, alzano le bandierine a sostegno o a contrasto, senza essere guidate da un sistema di valori. Credo che alla lunga bisogna fare i conti con il fenomeno migratorio, un fenomeno di massa, e la carta vincente è una politica di integrazione e di accoglienza.
Tra le tappe del suo tour intenso nella Locride, il Musaba. Finalmente Nik e Hiske hanno potuto incontrarla. È da tanto che aspettavano la sua visita. C’è speranza che Nik Spatari, che ad aprile ha compiuto 88 anni, si veda riconosciuto per il miracolo artistico che ha compiuto a Santa Barbara?
Nik e Hiske li ho conosciuti da giovane quando ero assessore regionale, verso la fine degli anni ‘80. Ho visitato più volte il loro museo bellissimo. Mancavo da qualche anno e sono ritornato oggi in occasione della mia visita nella Locride, ricevendo un’accoglienza affettuosissima. Ho trascorso due ore con loro e ho avuto modo di vedere quello che di nuovo ha prodotto Nik e l’evoluzione importante del Musaba. Non mancherà un mio sostegno e anche l’intervento necessario a fare in modo che l’opera di questo grande artista possa essere valorizzata e “portata a compimento” come lui ama dire.

Autore: Maria Giovanna Cogliandro

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