“Un Goal per L’integrazione”, oltre le aspettative la Prima Edizione del Torneo

“Un Goal per L’integrazione”, oltre le aspettative la Prima Edizione del Torneo

Al campo sportivo “Corrado Cimino” di Cinquefrondi, la sfida tra la Rappresentativa del Comune e la Cooperativa Sankara-ReCoSol, amministrazione titolare e ente attuatore nel progetto SPRAR di accoglienza ai migranti, ha premiato l’impegno di tutti, tra bel calcio e fair play.
Il forfait della Selezione della comunità Bulgara locale bloccata a Brindisi, e tutti gli imprevisti tipici dell’organizzazione di un evento amatoriale, non hanno impedito che la I Edizione di “Un Goal per l’Integrazione” fosse un successo, sia sportivo che sociale.
Una partita di calcio vero, dunque, giocata sotto i riflettori fino a oltre il tramonto. Alla fine, sui volti di squadre e pubblico di amici e familiari, l’orgoglio di aver partecipato a un momento davvero importante sul cammino dell’integrazione.
L’immagine simbolo del match, ancora più delle mani strette e delle pacche sulle spalle tra avversari, è nella foto di gruppo, dove maglie rosse e verdi si confondono, senza appartenenze di sorta.
Eppure in campo, per più di un’ora, fughe in attacco e ritorni precipitosi in difesa, spintoni e parate all’estremo, avevano dato il senso di una partita vera, che l’arbitro Regina Milena Tedesco aveva comunque saputo gestire con decisione e professionalità.
Il calcio moderno è veloce e tattico, ma autentico, nelle urla ai compagni per un passaggio sbagliato, o una rete mancata per un soffio. I Verdi di Sankara, impostati negli spogliatoi sul 4-4-2 dal trainer in campo Giovambattista Ieraci, preferivano salire a centrocampo con un più che rischioso 3-5-2. I Rossi del Comune, guidati dal sindaco calciatore Michele Conia, alternavano un agile 4-3-3 a un aggressivo 4-2-4.
Ne risultava un calcio piacevole e rapido, che impegnava duramente i portieri, con briciole di gloria per il verde Awais Khan, informatico del Pakistan e grande appassionato di calcio.


Poco più oltre, la mezzaluna d’area, presidiata da suo fratello Arsalan, ingegnere della sicurezza e terzino per un giorno. I difensori africani dello SPRAR di Gioiosa preferivano avanzare a centrocampo, tornando indietro a coprire, con i due italiani della difesa, le folate offensive dei vari assessori, consiglieri e impiegati prestati al calcio.
Dopo l’inaspettato 2-1 di fine primo tempo, i Verdi di Sankara rallentavano, subendo il ritorno dei Rossi. Il mix di gioco tra Africa e Asia cresceva però in aggressività, facendo arretrare gli attaccanti avversari, in una difesa resa già vulnerabile dalle troppe fughe in avanti dei vari Alberto, Miky, Rafi e Fausto verso la porta difesa dai Verdi.
Così, anche se un rigore contestato premiava i Rossi con il temporaneo 3-2 che avrebbe potuto chiudere il match, il carattere dei giovani campioni dello SPRAR di Gioiosa Ionica, accompagnati dalla Presidente della Cooperativa Sankara Alessia Barbiero, riusciva, nel momento più duro del match, a portare la vittoria, grazie a Ibrahim con le sue chiusure difensive, e a certe improvvise fiammate in attacco di due ragazzi del Corno d’Africa esili e pieni di classe, affiancati da Arzak, il terzo fratello pakistano. Così, la squadra composta per otto undicesimi da rifugiati e richiedenti asilo, si portava sul 3-3. I Rossi, che per tutto il match avevano dimostrato saggezza tattica e agonismo, fermati dalla stanchezza e da qualche svarione in più subivano l’incredibile 4-3 finale, maturato poco prima che l’arbitro Tedesco fischiasse la fine.


Alla fine sorrisi, docce e abbracci ai familiari, con la promessa di rivedersi l’anno prossimo, e mettere a punto al meglio l’organizzazione di un torneo che ha visto impegnati fuori e dentro dal campo operatrici, operatori, impiegati e amministratori perché questa Cinquefrondi e il suo SPRAR indicassero la via dell’accoglienza al resto. Spazio quindi alle foto, baciando la targa commemorativa per il primo e il secondo posto di Un goal per l’integrazione”. Torneo che, ne siamo certi, ha tutti i numeri per durare nel tempo.

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