Lucano: “Che controllino approfonditamente. Non ho nulla da nascondere.”

Lucano: “Che controllino approfonditamente. Non ho nulla da nascondere.”

Fonte: LaStampa

Autore: Gaetano Mazzuca

La parabola di Domenico Lucano, sindaco di Riace, divenuto simbolo dell’accoglienza dei migranti in Italia rischia di terminare nel peggiore dei modi. Proprio la gestione dei progetti per i profughi, il cosiddetto modello Riace, è al centro di un’indagine della guardia di finanza coordinata dalla Procura di Locri. Il quadro ipotizzato dagli inquirenti è pesante: truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell’Ue, concussione e abuso d’ufficio. Nel registro degli indagati assieme al primo cittadino è finito anche Antonio Capone, presidente dell’associazione “Città futura-don Pino Puglisi”, il primo consorzio nato per gestire l’emergenza migranti. A far scattare l’indagine è stata la relazione depositata dopo l’ispezione disposta dalla Prefettura di Reggio Calabria nel 2016. In quel documento gli ispettori pur sottolineando «gli aspetti positivi del modello Riace che assicura la necessaria accoglienza nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e della dignità degli stranieri presenti», evidenziavano alcune «irregolarità amministrative».

Sotto la lente era finito il rapporto tra il Comune e le sei cooperative che gestiscono, senza aver vinto una gara pubblica ma solo attraverso delle convenzioni, i quasi due milioni di euro all’anno che finiscono a Riace per l’accoglienza. Nella relazione, inoltre, si puntava il dito sugli affitti delle case per i migranti. Gli immobili, a parere degli ispettori, avrebbero avuto canoni superiori alla media del mercato locale e apparterrebbero in molti casi a parenti di soci delle cooperative. Sospetti, infine, anche sulla gestione dei bonus, ossia dei soldi che gli ospiti ricevono mensilmente, la relazione parla di «scarsa chiarezza nelle fatturazioni».

Ieri la Finanza su ordine della Procura ha perquisito gli uffici e le abitazioni di Lucano e Capone e le sedi di sei cooperative. L’obiettivo delle fiamme gialle era tutta la documentazione «inerente – si legge nel decreto di perquisizione – i progetti di accoglienza degli stranieri a cui partecipano le associazioni in convenzione con il Comune di Riace con particolare riferimento alle rendicontazione e alle fatture giustificative delle spese sostenute dal 2014 a oggi, nonché le determinazioni emesse dal sindaco». Materiale adesso all’attenzione dei magistrati che conducono l’inchiesta.

Lucano, grazie alla sua attività in favore dell’accoglienza, è stato inserito dalla rivista Fortune al 40esimo posto tra le personalità più influenti nel mondo. Rai Fiction ha anche annunciato la realizzazione di una fiction su Lucano che sarà interpretato da Beppe Fiorello. Questa estate aveva minacciato di abbandonare Riace e il suo modello di accoglienza a causa della decisione del ministero di sospendere i pagamenti verso il Comune per i progetti di accoglienza. «Proprio il giorno prima – dice adesso Lucano – ero a Roma ed avevo risolto i problemi con Viminale e Prefettura in merito al sostengo finanziario fornito per l’esperienza dei bonus e delle borse lavoro. E ora arriva questo. Svilisce l’entusiasmo. Da 20 anni sono in prima linea cercando di sviluppare attività collaterali per favorire l’integrazione dei migranti e la loro permanenza qui anche a conclusione dei progetti finanziati». «Sono sconcertato e senza parole – ha detto ancora il sindaco all’Ansa – ma per certi versi mi viene quasi da ridere perché non ho nessun bene nascosto. Non possiedo niente e non ho conti segreti. Allora ben vengano i controlli su di me e che siano il più approfonditi possibili».

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