Nuova 106, la strada sprofonda nella notte

Nuova 106, la strada sprofonda nella notte

Dopo il cedimento arriva il crollo. Le infiltrazioni d’acqua sono state inesorabili nei confronti del tratto catanzarese appena sistemato lungo la nuova Statale 106: la corsia d’uscita di Borgia nord ha ceduto definitivamente nella notte di sabato scorso, dopo il preoccupante abbassamento del manto stradale notato nell’ultima settimana.

Un fenomeno sicuramente inatteso considerato che proprio questa uscita era stata rimessa a nuovo appena un mese fa, con dei lavori anche importanti volti alla corretta regimentazione delle acque meteoriche, evidentemente scadente in precedenza. Ma non è bastato a garantire la tenuta della corsia di decelerazione, che adesso si presenta ancora una volta “incerottata” con un restringimento precauzionaler della carreggiata nord.

Non c’è dunque pace per questa nuova strada che appena sei anni fa, quando venne inaugurato un primo tratto nel capoluogo di regione, sembrava dover cambiare finalmente il volto di una viabilità assolutamente precaria. Sin da subito i problemi si manifestarono sotto la forma di cedimenti continui di alcuni terrapieni e lo stesso è continuato ad accadere anche dopo l’apertura del tratto completo, da 22 chilometri circa, che ora va da SImeri Crichi a Squillace passando appunto per l’area di Germaneto del capoluogo di regione.

Anche in questo caso le criticità non sono mancate e ancora nel giugno scorso si è verificato il crollo di un muro di sostegno (con tanto d’inchiesta della Procura) proprio all’uscita di Catanzaro Ovest, quello cioè di Germaneto, che si collega alla Statale 280 e all’area strategica della Cittadella regionale, del Policlinico universitario e dell’ateneo Magna Græcia. Un ruolo così nevralgico non è bastato a dare adeguate garanzie di affidabilità alla strada, nonostante la sua ovvia utilità; e ora è tempo di verifiche, per capire dove possa essere necessario intervenire al fine di evitare ulteriori problemi.

Nel frattempo, però, ci sono anche altri territori calabresi ancora non raggiunti dalla quattro corsie: se infatti è stato finanziato il tratto tra Sibari e Roseto Capo Spulico, nell’alto Cosentino, e sono già aperti i Roseto-Rocca Imperiale, Locri-Roccella e Simeri-Squillace, una grande fetta di costa jonica vede la nuova strada ancora come un miraggio.

Fonte: Gazzetta del Sud

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