Ciavula regalerà 37mila euro di vestiti nuovi ai cauloniesi, nonostante il menefreghismo dell’Amministrazione Belcastro

Ciavula regalerà 37mila euro di vestiti nuovi ai cauloniesi, nonostante il menefreghismo dell’Amministrazione Belcastro

Stiamo cercando di organizzare una grande distribuzione, gratuita, di vestiti nuovi a Caulonia.

Perchè, nonostante un’amministrazione comunale sorda, ripiegata su se stessa e che sembra occuparsi di tutto fuorchè dell’interesse collettivo, noi continuiamo ad investire su un paese che deve tornare ad essere un grande paese, un paese guida della Locride e non il paesino con la classe politica più provinciale della storia, incapace di guardare oltre il proprio naso e oltre i propri amici del partito Democratico.

In particolar modo ci rivolgiamo agli strati più fragili della società. Lo stiamo facendo con la distribuzione alimentare, che avremmo potuto realizzare in qualunque altro luogo, magari in paesi dove l’amministrazione comunale ci avrebbe accolti a braccia aperte per la nostra attività sociale, mentre dagli amministratori cauloniesi veniamo guardati solo con sospetto perchè non catalogati tra la stampa amica da foraggiare profumatamente con migliaia di euro (forse sperano di farci chiudere, non hanno capito che noi lavoriamo GRATIS perchè siamo mossi da una cosa chiamata PASSIONE per la nostra terra, che non si esaurisce come i soldi). Continuiamo a farlo con la distribuzione di abiti nuovi, malgrado il comune di Caulonia, nonostante le nostre richieste, non abbia fatto nulla per favorire questa iniziativa. Per questa ragione abbiamo bisogno del sostegno delle associazioni di Caulonia per portare a compimento questo intento. E’ a loro che ci appelliamo.

Ma andiamo con ordine.

La società cooperativa Sankara ha ricevuto una donazione da un negozio di abbigliamento. Sono stati donati 37 mila euro di abiti  per donne e bambini, assolutamente nuovi. Il consiglio di amministrazione di Sankara ha deciso di fornirli alla nostra testata e noi abbiamo deciso di regalarli ai cauloniesi bisognosi.

A differenza della spesa alimentare, per la quale basta individuare un punto di incontro nelle frazioni o nei luoghi della distribuzione e le famiglie in difficoltà possono venire a ritirare le forniture, nel caso dei vestiti è più complicato. I vestiti vanno indossati per capire se sono utili o se bisogna lasciarli a qualcun altro e quindi serve un luogo fisico, anche una semplice stanza da adibire a camerino, magari in un luogo non troppo centrale a tutela della privacy e della dignità di chi vuole usufruire dei nostri abiti gratuiti.

E a chi rivolgersi se non al comune che rappresenta i cittadini che abbiamo deciso di aiutare?

Per questa ragione la Presidente del consiglio di amministrazione di Sankara, Alessia Barbiero, ha scritto al sindaco di Caulonia per chiedere un piccolo gesto di collaborazione, al fine di facilitare questa operazione. Il 16 ottobre, ossia due mesi fa, Alessia scriveva alla posta certificata del Sindaco di Caulonia chiedendo la disponibilità in comodato d’uso gratuito di un piccolo locale per svolgere questa funzione. Il comodato d’uso gratuito, era esplicitato, poteva essere anche temporaneo, per esempio una settimana. Avremmo così potuto distribuire il vestiario e permettere ai cittadini di provare i capi. Ma nessuna risposta è pervenuta.

Forse 37mila euro di vestiti appaiono poca cosa o forse questa amministrazione non ha nessun interesse ad aiutare i nostri concittadini più bisognosi, quindi abbiamo deciso di procedere comunque.

Qualunque amministrazione comunale che abbia a cuore le condizioni dei propri cittadini, in particolare di quelli più deboli, avrebbe spalancato le porte ad una iniziativa del genere. A Caulonia avviene tutto il contrario. Ma non ci fermeranno, troveremo lo stesso il modo di distribuire questi vestiti. La Rete dei Comuni Solidali ci ha già messo a disposizione il suo furgone per il trasporto, ora ci serve un piccolo locale a Caulonia da utilizzare come punto di riferimento e camerino.

Per questo facciamo appello ai cauloniesi di buona volontà e alle associazioni, chiedendo che qualcuno metta a disposizione, temporaneamente (basterebbero anche pochi giorni) un locale.

Facciamo vedere che anche quando la politica istituzionale è insensibile, la società civile rimane viva e che dal basso è possibile organizzare attività sociali che possono alleviare il disagio di chi sta male.

Una cosa è certa: non ci faremo fermare da nessuno, tantomeno dalla casta cauloniese!

 

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