L’associazione “La Città Metropolitana per lo sviluppo della Calabria”, scrive a Minniti

L’associazione “La Città Metropolitana per lo sviluppo della Calabria”, scrive a Minniti

Riceviamo e pubblichiamo

Pregiatissimo On. Ministro

Ci pregiamo comunicare all’Autorevolissimo nostro conterraneo, quale politico calabrese maggiormente rappresentativo a livello nazionale e internazionale, che il giorno 24 ottobre 2017, presso lo studio del Notaio Stefano Poeta, è stata costituita, in Reggio Calabria, l’associazione “La Città Metropolitana per lo sviluppo della Calabria”.

Questa Associazione, apartitica e senza fini di lucro, nasce dall’idea e dall’impegno di numerose persone: amministratori locali, professionisti, dipendenti pubblici, commercianti, imprenditori e singoli cittadini di tutta la provincia, che hanno a cuore lo sviluppo sociale, economico e culturale della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Tra gli obiettivi prefissati, l’Associazione ha, tra l’altro, quella di fare approvare dal Consiglio Regionale la legge di riordino definitiva delle funzioni per la Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Come Ella ben sa, la legge n. 56 del 2014, nota quale “Legge Delrio”, aveva fissato al 31 dicembre 2014, il termine ultimo per le regioni affinché approvassero le proprie leggi di riordino delle funzioni delegate o trasferite alle province.

Nel settembre 2014, al fine di accelerare tale adempimento, Governo, Regioni, Province e Comuni, hanno siglato, in sede di Conferenza Unificata, un Accordo nel quale la data del 31 dicembre veniva individuata, non più per l’approvazione delle leggi regionali, ma quale limite temporale per la presentazione di idonei dispositivi normativi.

Il Governo, con il decreto legge 19 giugno 2015 n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015 n. 125, all’art. 7, comma 9 quinquies, ha cercato di accelerare il processo di riordino e di riallocazione delle funzioni provinciali, ex legge 56/2014 alle Province ed alle Città Metropolitane da parte della Regione.

Nel dettaglio, tale disposizione prevedeva un meccanismo di carattere sanzionatorio nei confronti delle Regioni che entro il 30 ottobre 2015 non avessero approvato le leggi relative al trasferimento delle funzioni non fondamentali delle Province individuate dall’Accordo Stato-Regioni previsto all’art.1 comma 95 della Legge 56 del 2014.
Un ulteriore intervento dello Stato, volto ad accelerare il processo di riordino delle funzioni non fondamentali delle Province e delle Città Metropolitane, è contenuto, poi, nell’art. 1, commi da 765 a 774, della legge n. 208 del 28 dicembre 2015, meglio nota come “Legge di stabilità 2016”.
E’ prevista, in questa norma, la nomina di un commissario ad acta, decorso il termine del 30 gennaio 2016, ponendo di fatto un discrimine tra le Regioni che alla data di entrata in vigore della predetta legge di stabilità “non hanno provveduto a dare attuazione all’accordo tra Stato e Regioni sancito in sede di Conferenza Unificata dell’11 settembre 2014” e regioni che “hanno adottato in via definitiva la legge attuativa del medesimo accordo” ma non hanno completato il trasferimento delle risorse.

Allo stato attuale, delle quindici regioni a statuto ordinario, quattordici hanno adottato in via definitiva la legge regionale di riordino e solo la Regione Calabria, ha adottato una legge “adempimentale” provvisoria.

Invero, con la legge regionale n.14 del 22 giugno 2015, il Consiglio Regionale calabrese scrive, nel testo legislativo, che provvederà ad approvare la legge regionale di riordino in via definitiva entro il 31.12. 2015 (art. 1 comma 3) e che, una normativa particolare per la Città Metropolitana di Reggio Calabria, possa essere emanata prima ma, nel frattempo, “riassume, nell’ambito delle proprie competenze amministrative tutte le funzioni già trasferite alle province sulla base della legge regionale 34 del 2002”.

Onorevole Ministro, la informiamo che il “poi provvederò” del Consiglio Regionale calabrese, non ha avuto alcun seguito, senza che alcun sindaco, consigliere regionale o parlamentare nazionale abbia provveduto, per quanto di nostra conoscenza, a sollecitare il Presidente del Consiglio Regionale per l’approvazione della legge definitiva di riordino, o abbia chiesto un Suo autorevolissimo intervento in merito.

Ad oggi, pertanto, siamo in presenza solo di funzioni delegate dalla Regione Calabria alla Città Metropolitana di Reggio Calabria e ciò avviene in aperto contrasto con quanto previsto dalla legislazione nazionale più volte citata.

Invero, come Ella sa, senza una legislazione regionale adeguata, non hanno concreta attuazione anche alcune previsioni di funzioni fondamentali previste dalla legge 56 del 2014 per le Città Metropolitane, ed anche per questo la Città Metropolitana di Reggio Calabria risulta penalizzata.

Le chiediamo, pertanto, un Suo autorevolissimo intervento affinché il Consiglio Regionale Calabrese approvi, nel più breve tempo possibile, la legge di riordino complessivo delle funzioni amministrative alla Città metropolitana di Reggio Calabria, pena la nomina di un Commissario ad acta, così come previsto dalla vigente normativa.

In conclusione, confidiamo nella celerità del Suo intervento sul Consiglio Regionale calabrese, in quanto, per dare concreta attuazione all’emananda legge regionale di riordino definitivo delle funzioni, occorreranno ancora dodici mesi, tempo necessario per sottoscrivere le convenzioni tra le strutture dirigenziali dei due Enti.
Come potrà ben comprendere, se la normativa regionale non sarà approvata a breve, si rinvieranno nel tempo le possibilità di sviluppo della nostra terra, possibilità che il completo riordino delle funzioni amministrative, con l’attribuzione di maggiori competenze dalla Regione Calabria alla Città Metropolitana di Reggio Calabria, declinate sulla base del principio di “Sussidiarietà verticale” di cui all’art. 118 della Costituzione, potrebbero portare.
L’occasione ci è gradita per inviarLe cordiali Saluti

Avv. Antonino MINICUCI

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