Da San Francesco D’Assisi a donna Gemma. L’arte dei presepi presso il Teatro al Castello di Gioiosa Ionica

Da San Francesco D’Assisi a donna Gemma. L’arte dei presepi presso il Teatro al Castello di Gioiosa Ionica

“Piccola, solitaria, nel segreto della sua vita, donna Gemma ebbe come i Grandi, una fede costante ed una dedizione d’amore per l’Idealità artistica”: così Alfonso Frangipane descrisse la più grande e appassionata artista gioiosana della creta, Donna Gemma. E con queste parole giunge al suo epilogo il convegno di giorno 3 gennaio, avvenuto presso il Teatro al Castello di Gioiosa Ionica e organizzato dal progetto La cultura al centro…storico insieme all’Associazione Don Milani. La conversazione, istituita su un excursus molto suggestivo riguardante storia e tradizione del presepe, si è racchiusa all’interno di due filoni temporali ben precisi: dal primo presepe della nostra storia nazionale, quello di San Francesco d’Assisi a Greccio, ai presepi di Donna Gemma, gli ultimi per importanza storica della tradizione gioiosana.

L’arte come educazione al bello –ha sostenuto Gianfrancesco Solferino, relatore dell’incontro e storico dell’arte- e come ricordo di quelle forme di bello e ideale che dobbiamo necessariamente consolidare nella memoria storica di ognuno di noi. Partendo da Greccio, l’itinerario ha toccato i secoli più fecondi artisticamente parlando e i maggiori artisti che hanno fatto della natività il soggetto prediletto delle loro sculture, pitture, affreschi, pale d’altare. Sono stati oggetto dell’analisi attenta di Solferino maestri del calibro di Giotto, Arnolfo di Cambio, Botticelli, Lotto, e numerosi pittori fiamminghi, come Maarten de Vos, di cui è stata analizzata una natività dai colori caldi e particolari; e, ancora, la preziosa natività di Caravaggio, pervasa dalla luce della grazia, nel Seicento, e dei maestri d’arte napoletana nel Settecento.

Figlia di questa tradizione napoletana, Donna Gemma ha saputo mutare la creta in arte, collocandosi tra i maggiori artisti della tradizione ottocentesca del nostro paese. I suoi pastori, ricreati in abiti coloratissimi a testimonianza della festa per la nascita del Cristo –continua Solferino- dimostrano la volontà dell’artista di ritrovare dignità nella popolarità; essi, nel rappresentare i lati più disparati dell’umanità, rivivono per le vie del centro storico di Gioiosa Ionica, anch’esse rappresentate con quell’ansia e sapienza di una donna che ha saputo sognare le sue opere nella luminosità della terra Jonica. Il convegno, articolatosi sugli interventi di Marilisa Morrone, moderatrice dell’incontro, e del sindaco Salvatore Fuda, si è concluso con la visita alla mostra dei presepi, curata da Nicola Larosa, e con una degustazione di dolci tipici accompagnati da un pregiato Greco di Bianco, proposto dalla sommelier Emanuela Alvaro.

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