Corpo carbonizzato sotto un’auto incendiata: convalidato il fermo dell’assassino, si cercano i complici

Corpo carbonizzato sotto un’auto incendiata: convalidato il fermo dell’assassino, si cercano i complici

Riceviamo e pubblichiamo

In data odierna, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta di questa Procura della Repubblica, ha convalidato il fermo di indiziato di delitto per omicidio aggravato e distruzione di cadavere eseguito dalla Squadra Mobile la notte dello scorso 13 gennaio a carico di BEVILACQUA Enzo, nato a Lamezia Terme il 30.03.1980, in quanto gravemente indiziato, con altri soggetti in via di identificazione, di concorso nell’omicidio e distruzione del cadavere del pensionato di Villa San Giovanni, BARRESI Antonino, di 69 anni.
Contestualmente alla convalida, il G.I.P. ha emesso nei confronti del BEVILACQUA la misura cautelare della custodia in carcere.
Come si ricorderà, la mattina del 13 gennaio u.s., presso il rione Modenelle del Villaggio Arghillà di questo capoluogo, un equipaggio della Squadra volante, durante il normale servizio di controllo del territorio, individuava, all’interno di una piazzetta, la carcassa di un’autovettura completamente distrutta dalle fiamme. Sotto il veicolo, in prossimità dell’asse posteriore, tra le due ruote, venivano rinvenuti i resti carbonizzati di un essere umano.
Gli accertamenti preliminari permettevano di risalire al proprietario del mezzo BARRESI Antonino.
Le successive investigazioni consentivano di accertare che la vittima, giunta ad Arghillà con la propria autovettura nel cuore della notte del 13 gennaio (ore 02,42 circa), veniva investita con lo stesso mezzo (ante o post mortem) dato poi alle fiamme dagli autori del delitto, per cancellare qualsiasi traccia.
Scattato l’allarme dell’efferato delitto, gli investigatori della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria, sotto le direttive della Procura della Repubblica, avviavano serrate indagini che permettevano di individuare, nel giro di 24 ore, uno dei responsabili dell’omicidio, anche con l’ausilio di attività tecniche, grazie alle quali venivano acquisiti rilevanti e specifici elementi indiziari sul coinvolgimento di BEVILACQUA Enzo, come mandante, nell’omicidio del pensionato villese.
Venivano inoltre raccolti pregnanti elementi tali da far ritenere che il BEVILACQUA potesse darsi concretamente alla fuga, una volta individuato dagli inquirenti come indiziato del delitto.
Le indagini della Squadra Mobile mirano ad individuare esattamente la causale che ha determinato il delitto che allo stato può genericamente ricondursi a fatti inquadrabili nella sfera personale di BEVILACQUA Enzo, nonché ad identificare i complici che lo hanno eseguito con eccezionale efferatezza.

Procuratore Vicario della Repubblica

Calogero Gaetano Paci

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