‘Ndrangheta, il pentito Albanese racconta del monopolio assoluto dei “Pesce” sui trasporti commerciali

‘Ndrangheta, il pentito Albanese racconta del monopolio assoluto dei “Pesce” sui trasporti commerciali

Notizia tratta da: zoom24

È tornato a parlare con i magistrati della Procura antimafia di Reggio Calabria Vincenzo Albanese. La sue dichiarazioni si incastrano con quelle rilasciate ai magistrati della Dda già nel 2016 e che hanno permesso di svelare il controllo del trasporto merci su gomma da parte di Marcello Pesce.

Il monopolio Un controllo assoluto, secondo quanto si legge nei verbali, che non riguarderebbe solo Rosarno – feudo della potente famiglia di ‘ndrangheta – ma anche molti centri limitrofi al popoloso centro della Piana di Gioia Tauro. Il monopolio sarebbe stato gestito dal “ballerino” grazie a un’agenzia di trasporti intestata formalmente a Filippo Scordino, considerato il luogotenente di Marcello Pesce. Quelle dichiarazioni del 2016 servirono ai magistrati reggini per imbastire l’inchiesta “Recherche”, incentrata sull’intestazione fittizia di una serie di aziende che farebbero capo in realtà all’ex reggente della cosca Pesce.

Tutti gli uomini del ballerino «Mi risulta che Scordino Filippo – dichiara Albanese – sia il luogotenente di Marcello Pesce. In un’occasione io sono andato al magazzino di Bruzzese (con il quale sono anche parente) – che si trova vicino alla Serricella…per imporgli dei trasporti in quanto io avevo dei camion e, in quel periodo, avevo difficoltà a caricare. Preciso che di questo fatto io avevo parlato con mio suocero (Rocco Bellocco ndr) che mi aveva autorizzato a andare da tale Bruzzese, senza passare dall’agenzia di Pesce Marcello, specificandomi che – ove i Bruzzese si fossero rifiutati – io potevo fargli azioni intimidatorie, ossia sparargli ad esempio alla serrande. Fortunato Carrozza aveva l’esclusiva per fare i trasporti a Roma…Carrozza era la “cassa” di Marcello Pesce in quanto gli scambiava moltissimi assegni».

Non si sgarra Il controllo su chi poteva o non poteva caricare i camion sarebbe stato eseguito da «Scordino, Ciccio carrozza e Alviano (quest’ultimo era un altro soggetto vicino a Marcello Pesce)». Secondo il racconto di Albanese i tre uomini «si facevano il giuro per vedere se venivano caricati camion, non autorizzati dall’agenzia di Marcello Pesce. Ricordo che una volta hanno sparato a uno straniero…». «Preciso che Bruzzese – continua Albanese – aveva accettato di farmi caricare…ma era spaventato da una reazione dei Pesce e, per tanto, ricordo che si nascose durante l’operazione di carico». Il collaboratore ha riferito che quella sera Scordino e altri uomini del clan avevano notato e avrebbero imposto ai Bruzzese il blocco delle partenze della merce per tre giorni.

red6

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