Traffico di droghe, Titi finisce sulla tv nazionale. Consiglieri di minoranza preoccupati

Traffico di droghe, Titi finisce sulla tv nazionale. Consiglieri di minoranza preoccupati

Riceviamo e pubblichiamo

Abbiamo seguito con preoccupazione il reportage andato in onda l’altra sera su Raidue (“Lo Squadrone”). Si parlava di droga, e Placanica, nello specifico la frazione Titi, veniva indicata come uno dei principali centri di produzione di canapa indiana della regione. Ci ha colpito che venisse presentata come un covo di gente dedita al traffico di droga. E ci è rimasto l’amaro in bocca.

Placanica è la cittadina che ha ospitato il filosofo Tommaso Campanella, il paese del bel Castello e della bella gente, del Borgo in fiore e della Grotta dei Re, del turismo culturale e religioso. Siamo cresciuti con queste immagini negli occhi e nel cuore, e queste immagini hanno plasmato il nostro orgoglio di essere cittadini placanichesi. Per questo ci rammarica vedere che il nostro paese sia finito su una delle principali reti televisive nazionali per storie di affari legati alla droga.

Il reportage, attraverso il racconto dei Baschi rossi della Squadrone Cacciatori Calabria, presenta uno spaccato di vita di contrada fatto di famiglie dedite alla produzione di canapa indiana. «E’ una cooperativa. Otto famiglie su dieci», stima ingenerosamente uno dei carabinieri della Squadra Falco 21. Non si limitano a coltivare la piantina per uso personale, ma portano avanti una produzione di tipo massivo, con sistemi di irrigazione e conservazione molto sofisticati, a conferma del carattere “professionale” dell’attività.
Nel migliore dei casi, si spiega nel reportage, i proventi dell’attività illecita servono a soddisfare i bisogni di una comunità povera, che vive in condizioni disagiate. Ma spesso quei proventi, raccontano i carabinieri, finiscono col finanziare la latitanza di criminali o vengono reinvestiti nell’acquisto di cocaina.

Il filmato si chiude con il sequestro e la distruzione di 100 piantine di canapa ritrovate nei pressi di Titi (valore 50.000 euro). Uno dei Cacciatori esulta: «Carabinieri 1 – Titi 0». Quasi a voler sottolineare la differenza fra lo Stato e l’anti-Stato, fra la legge e il crimine.

È una semplificazione che non ci piace e un po’ ci offende, ma non possiamo continuare a tenere la testa nella sabbia. Negli ultimi due anni i carabinieri hanno sequestrato in questa zona, tra piantagioni e cannabis già essiccata, “merce” il cui valore sul mercato nero degli stupefacenti supera il milione e mezzo di euro. La maggior parte dei sequestri è avvenuta proprio nel territorio della frazione Titi. Un territorio che negli ultimi anni è spesso diventato teatro di azioni criminali alle quali la comunità non era abituata.

Noi stessi abbiamo denunciato il “clima” brutto respirato nel corso della campagna elettorale, la cappa di paura che ha condizionato molti elettori.

Siamo preoccupati per il nostro paese e per i nostri figli e temiamo che questi fatti di cronaca condizionino la vita economica, sociale e politica di Placanica. Per questo apprezziamo l’opera che stanno svolgendo le forze dell’ordine locali. Dobbiamo continuare a sostenerle e chiediamo a tutta la comunità, agli esponenti della società civile e alle forze politiche di unirsi a noi in un coro unanime di condanna contro chi minaccia la tranquillità del nostro paese.

Gruppo consiliare di minoranza “Riattiviamo Placanica”

 

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