Buon compleanno Marina di Gioiosa! Una giornata per celebrare i 70 anni della cittadina

Buon compleanno Marina di Gioiosa! Una giornata per celebrare i 70 anni della cittadina

Grandi festeggiamenti quelli che hanno animato l’intera giornata di ieri a Marina di Gioiosa Ionica in occasione dei suoi settant’anni. Un’occasione di festa che ha messo insieme tutte le belle realtà che animano questa cittadina, dall’Istituto Comprensivo alle associazioni, ai comitati, ai diversi gruppi laici e parrocchiali presenti sul territorio. In particolare, il pomeriggio di ieri è stato protagonista di un convegno che ha racchiuso in se molteplici prospettive di carattere storico, civico e culturale.

Un momento per riflettere sulle radici storiche di un centro, quello di Gioiosa Marina appunto, di recente formazione, ma anche un monito per parlare di cittadinanza e coscienza civica. L’incontro, tenutosi nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale e moderato dalla dott.ssa Annamaria Implatini, ha vantato la presenza di notevoli relatori, quali la prof.ssa Marilisa Morrone, il prof. Salvatore Licciardello e il parroco Don Massimo Nesci.

Partendo dalle radici storiche del centro cittadino, ci si è concentrati sulla genesi del territorio della costa, sugli anni e le cause che hanno portato allo spopolamento del territorio fino alla successiva urbanizzazione. La storia di Gioiosa Marina –ha affermato Marilisa Morrone- è una storia abbastanza recente in quanto essa rappresenta una gemmazione di Gioiosa Ionica, unico centro esistente fin dal Basso Medioevo, costituente il feudo di Ragusia. Tra il 700 e l’800, la costa diventa un punto di attracco per le navi mercantili dedite al trasporto e agli scambi commerciali attraverso il Mediterraneo. Come Roccella Ionica, anche Marina di Gioiosa è stata un centro importante di questi scambi, dotata di un fondaco, ossia un magazzino per il deposito delle merci. Ma la storia della cittadina è anche storia della sua identità religiosa –ha proseguito Don Massimo- costruita intorno alla devozione popolare verso San Nicola e la Madonna del Carmine.

La coscienza di fede di questo territorio è stata costruita nel tempo grazie all’operato di quei parroci, quattro in tutto ad oggi, che hanno lavorato instancabilmente in un territorio dai bisogni e dalle problematiche non sempre facili da gestire. E, infine, una storia di carattere antropologico e culturale, come quella raccontata dal prof. Licciardello che, nel rievocare racconti intessuti di metafore e suggestioni narrative, ha ricordato le origini greco-saracene che risiedono negli usi, costumi e sfaccettature caratteriali della popolazione.

A concludere gli interventi in una cornice davvero suggestiva è stato il taglio della torta offerto dal Comitato per Marina di Gioiosa, il cui primo taglio è spettato al centenario Vincenzo Calabrese, la più longeva memoria storica della cittadina. Creare un’anima per Gioiosa Marina, questo l’invito tratto dall’incontro di ieri pomeriggio, controllare in modo capillare l’ambiente, favorire una maggiore azione educativa capace di convertire le pulsioni dei giovani in sentimenti. Infine, preservare quell’attenzione e cultura per il bello che solo il sentire comune può favorire nel presente e garantire per il futuro.

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