Vivere significa essere partigiani

Vivere significa essere partigiani

Oggi si commemora il ricordo di una grande lotta di popolo che è culminata nel 1945 con la liberazione dal fascismo. I partigiani hanno combattuto strenuamente l’oppressione dei fascisti, ma hanno lottato anche per la costruzione di un paese migliore da poter lasciare alle future generazioni. E invece, oggi più che mai bisogna Resistere. Resistono i lavoratori al potere e al ricatto della borghesia industriale e imprenditrice che cerca di imporre loro sempre nuovi sacrifici per tutelare il proprio profitto, resistono i disoccupati contro il perverso sistema del precariato, resistono gli intellettuali e gli artisti alla censura arrogante e violenta di chi detesta la verità, resistono gli immigrati nei nostri mari, resistono gli ammalati al cospetto di certa sanità degradata, resistono tutte quelle genti che scappano dalle guerre, resistono tutti quelli che in silenzio si schierano sempre e comunque dalla parte dei deboli e dei disagiati.

Resistiamo tutti insieme alla mafia, alla massoneria e a tutti quei poteri occulti che lacerano e dilaniano la nostra vita e avviliscono la libertà e la democrazia. Gramsci diceva: Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.

Pasquale Aiello

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