Problemi di sicurezza allo Sprar di Gioiosa o semplice campagna elettorale?

Problemi di sicurezza allo Sprar di Gioiosa o semplice campagna elettorale?

A poco meno di due settimane dalle elezioni comunali, se ne sentono un po’ di tutti i colori. Ma lo comprendo. L’ansia sale, si gioca il tutto per tutto, e si tira fuori l’asso di spade (purtroppo quando la briscola è a coppe). Ma arrivo al dunque, e al colore tirato fuori stasera: il nero.

Il progetto Sprar di Gioiosa Jonica. Traduzione per i meno informati sul significato dell’acronimo: gli immigrati.
Il progetto Sprar di Gioiosa, presente sul territorio dal 27 novembre 2013, funziona.
Va, viaggia, scivola. Aggiungete qualche altro sinonimo che più vi garba.
Pertanto, siccome va, ma bisogna ASSOLUTAMENTE trovare qualcosa non va, ecco che si tira fuori, pescato nel dimenticatoio, sporco di ragnatele, il grande tema: la SICUREZZA (immaginate qui un effetto sonoro, come di un qualcosa di misterioso appena svelato, che salverà il mondo.. magari non questo, di mondo).

Sicurezza non ha bisogno di spiegazioni, il significato mi pare alquanto chiaro. È il contrario di pericolo.
Lavoro nel progetto Sprar da quasi quattro anni. Mi sposto, così come i miei colleghi, con i ragazzi, sola, senza guardie del corpo. Anche di sera, col buio, all’orario dei vampiri per intenderci. Eppure, sono ancora viva per raccontarlo!
Ora, cari candidati, molti di voi sono delle persone professioniste, che, al di là di simpatie, antipatie e partiti, sono dotate di una certa capacità critica ed intellettuale. Ma la mossa di tirare fuori un tema “fuori tema”, qualcosa di ormai sorpassato, non solo perché fondamentalmente i migranti non hanno mai fatto del male a nessuno, semmai hanno salvato qualcuno (mi riferisco ad un ragazzo del Bangladesh che la scorsa estate ha salvato un bambino che stava per annegare), ma anche per il lavoro svolto dall’equipe del progetto, di creare più contatti possibili tra la comunità e i migranti, tramite le scuole, le associazioni, gli eventi, è stata fuorviante.
Perché se un qualcosa funziona, lasciatela, non la citate nemmeno, se il risultato è quello che si è appena visto: un attacco poco sensato, che non trova riscontro ALCUNO sulla realtà.

Vi piacciono i neri, così come affermate? Bene.
Non vi piacciono i neri per una serie di motivazioni? Avete il diritto di dissentire.
Ma mettere un mezzo “ma”, sa di una minestra riscaldata e quella minestra non la vuole più mangiare nessuno, perché il gioiosano il passo avanti l’ha fatto. La paura e il dubbio hanno lasciato il posto all’accoglienza, alla quotidianità di con-vivere con queste persone. I gioiosani li hanno accolti nelle loro case.

Ultima notizia da me appresa, oggi stesso: un ragazzo senegalese, invitato al matrimonio di una coppia gioiosana, che siede allo stesso tavolo dei genitori della sposa, i quali, ormai da anni, lo hanno accolto come un figlio.
Non aggiungo altro.
Siamo al sicuro e stiamo tutti bene.
Non c’è nessun may-day da trasmettere.
Passo e chiudo.

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