Intervista a Silvio Frascà di Possibile, domani in piazza a Caulonia in difesa della libertà di stampa

Intervista a Silvio Frascà di Possibile, domani in piazza a Caulonia in difesa della libertà di stampa

Intervista a Silvio Frascà, portavoce del comitato “Costa dei gelsomini” di Possibile.

L’amministrazione comunale di Caulonia ha impedito alla nostra testata, facendo appello ad un regolamento comunale mai applicato, di realizzare le riprese video di un importante consiglio comunale in cui si è dichiarato il dissesto. Stesso tentativo fatto con una emittente tv, Telemia. Ma siamo sicuri che il partito “democratico” sia davvero tale? 

Il Partito Democratico non si rende conto dell’effetto che fa una informazione “controllata” sull’italiano medio. Forse non capisce che non ha più il consenso che sperava di mantenere. D’altra parte quel partito dice sempre le stesse cose, tutti i giorni, a tutte le ore, in tutti i luoghi. La lezione del 4 dicembre è stata in questo senso completamente inutile, è stata fatta passare per antirenzismo fraintendendone il senso profondo: che nessuno (se non una minoranza) può sopportare che un partito non faccia mai autocritica e pretenda l’attenzione del popolo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Dalle elezioni politiche perse, e non per colpa delle divisioni o della sinistra, si eredita una prassi poco umile, attestata su posizioni renziane, poco incline a mettersi tra le Istituzioni e i cittadini. Si ritiene esso stesso un’istituzione, per cui esercita volontà di controllo anche sui mezzi di informazione.

Perchè l’adesione di “Possibile” alla manifestazione di giovedì?

Possibile è organizzato in comitati territoriali. Questa configurazione federalista consente ad ogni comitato di svolgere la propria attività nel territorio in modo autonomo. Facile per noi, e allo stesso tempo molto impegnativo dal punto di vista politico, decidere di facilitare in ogni modo l’azione della informazione libera. In questo territorio è indispensabile non cadere nelle autocelebrazioni, nelle autoreferenze del potere politico ma anche dei singoli partiti e movimenti. Stando sempre dalla parte di ciò che siamo, cittadini di tutte le classi, dobbiamo evidenziare le situazioni critiche e farle emergere. Nascondere la realtà a favore di un pubblico accondiscendente serve solo a aumentare la distanza del lettore critico e del cittadino in difficoltà. In questo preferiamo essere radicali. L’ambito politico in cui ci muoviamo necessita di azioni e presenze continue sul territorio.

Con l’arrivo al governo dei populisti temi ripercussioni sulla libertà di stampa?

Il giornalismo non può e non deve rimanere circoscritto nel cassetto sempre troppo comodo delle “cose che succedono agli altri”, quelle che ci sfiorano giusto il tempo di qualche pagina di cronaca, il dolore, poi il cordoglio e poi basta.
Il giornalismo, quando viene fatto con cura, è la migliore garanzia di una buona democrazia: costringe i potenti a dare risposte, fruga tra le diseguaglianze che contano davvero e soprat-tutto informa, come il giornalismo deve fare.
Per questo forse il modo migliore di commentare è quello di accettare una sfida politica e culturale che è diventata terribilmente impopolare: ricostruire il rapporto con il giornalismo. Lavorare per ricostruire una connessione con il mondo dell’informazione che rovesci la deriva di questi ultimi anni: iniziare una vera riflessione sul ruolo politico e sociale del giorna-lismo che non può permettersi di essere megafono dei poteri ma piuttosto ne deve diventare pungolo. Invertire, insomma, questa pessima deriva per cui i giornalisti siano i “nemici” da additare e pretendere da loro verità e, per loro, una dignità professionale che li metta in con-dizione (professionale) di documentarsi, studiare e approfondire. Questi sono gli argomenti che porteremmo avanti e sui quali ci sentiamo di dire che la libertà di stampa si conquista a suon di verità. I governi populisti, populisti anche di sinistra, si contrastano con queste armi, ottime anche per il populismo che afferma di essere incolore e per il solo fatto di dirlo, è di destra.

CATEGORIES
TAGS
Share This