Autovettura del killer individuata attraverso le telecamere

Autovettura del killer individuata attraverso le telecamere

Riceviamo e pubblichiamo

C’è voluto un faticoso lavoro di estrapolazione, studio e analisi delle immagini di una settantina di impianti di videosorveglianza pubblica e privata, prima che gli investigatori della sezione omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria arrivassero ad individuare la macchina che il killer aveva utilizzato per raggiungere il luogo in cui si erano appartati i due amanti, effettuare un primo sopralluogo e successivamente porre in essere l’agguato in cui fu uccisa freddamente la donna e fu ferito gravemente l’uomo. Centinaia di ore di filmati passati sotto lente hanno permesso agli investigatori della Polizia di Stato di ricostruire le fasi dell’appuntamento delle vittime, del sopralluogo, dell’agguato e della fuga del killer, nonché della corsa verso l’ospedale del ferito a bordo della macchina, con la donna colpita a morte.

Attraverso il confronto di moltissimi filmati estrapolati dai diversi impianti di video sorveglianza, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti ad individuare l’Audi A3 Sportback utilizzata dal sicario la sera del 16 marzo per compiere l’agguato nei confronti di  LOGIUDICE Demetrio. Tutti gli accertamenti effettuati al riguardo, hanno dimostrato che la macchina veniva utilizzata esclusivamente da CHINDEMI Paolo, ventottenne di Gallico. Le intercettazioni ambientali disposte dalla D.D.A. di Reggio Calabria, hanno consentito di raccogliere ulteriori e pregnanti elementi che, in combinazione con i dati acquisiti dagli impianti di video sorveglianza, con riferimento al mezzo utilizzato dal killer per compiere l’agguato, andavano a comporre un quadro indiziario grave, preciso e concordante a carico di CHINDEMI Paolo, quale esecutore materiale dell’efferato delitto, che è stato fermato questa notte dai poliziotti della Sezione omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria. Paolo CHINDEMI è figlio di Pasquale, assassinato tre mesi prima a Gallico nel corso di un agguato.

Ufficio Stampa Questura Reggio Calabria

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