Truffa da 1,3 milioni con il cibo per celiaci: leader di Forza Nuova in manette

Truffa da 1,3 milioni con il cibo per celiaci: leader di Forza Nuova in manette

Notizia tratta da: fanpage

Il leader di Forza Nuova Giuliano Castellino è finito ancora una volta nei guai con la giustizia. Dopo essere stato fermato con un etto di cocaina sotto la sella del motorino, dopo l‘arresto per aver impedito l’assegnazione di una casa popolare ad una famiglia di origine migrante, il leader dei neofascisti romani è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di aver truffato il Sistema Sanitario Nazionale per 1,3 milioni di euro, assieme all’imprenditore Giorgio Mosca.

Il meccanismo era semplice: tramite i punti vendita delle società Bio Gluten Srl e Celiachia World, i due avrebbero prodotto finte attestazioni di vendita di prodotti per celiaci, mettendosi però in tasca i relativi rimborsi erogati da parte dello Stato. L’inchiesta è partita dalle segnalazioni diverse Asl, i cui funzionari si sono resi conto che la documentazione pervenuta era palesemente falsa. Le indagini sono state dirette dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Alberto Pioletti, che hanno chiesto e ottenuto il sequestro di due conti corrente. Da quanto si apprende senza l’intervento della procura i due avrebbero intascato altri 600.000 euro di rimborsi.

Castellino, tornato sulla scena con la sigla ‘Roma ai Romani’ nel 2016, era stato fermato solo alcuni giorni fa per resistenza a pubblico ufficiale: gli agenti erano intervenuti per sedare un alterco che stava avendo in strada con un altro uomo. Negli ultimi anni Castellino era stato alla guida di Forza Nuova nella capitale, rendendosi protagonista di una serie di incidenti con le forze dell’ordine, in occasione della discussione della legge sullo Ius Soli al termine della scorsa legislatura e contro gli sfratti in diversi quartieri romani. Dopo un periodo di detenzione era tornato libero da poche settimane, e subito l’attivismo del movimento di estrema destra era nuovamente aumentato, tra ronde e volantini xenofobi distribuiti all’Esquilino e piazza Vittorio.

Valerio Renzi

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