Aiello: “Riace e il suo Sindaco sono la dimostrazione vivente che un altro mondo è possibile”

Aiello: “Riace e il suo Sindaco sono la dimostrazione vivente che un altro mondo è possibile”

di Pasquale Aiello

“Il vincitore è un sognatore che non si è mai arreso” diceva il grande Mandela. Riace e il suo sindaco Mimmo Lucano sono la dimostrazione vivente che un altro mondo è davvero possibile, e ognuno di noi ha il diritto di sognare e il dovere morale di impegnarsi, affinchè lo si possa realizzare. Niente e nessuno potrà mai scalfire il capolavoro di umanità che Mimmo ‘il curdo’ ha realizzato nel suo paese. Con nessun mezzo si potrà mai svilire quanto di straordinario Mimì ha fatto per gli ultimi e gli indifesi. A Riace è stato messo in piedi un sistema di accoglienza che è stato ripreso e replicato anche in altri Comuni e che forse anche per questo stava diventando pericoloso. Tanti e in tutti i modi finora hanno provato, con l’ostruzionismo politico, con la macchina del fango fino alle accuse di truffa e concussione, a bloccare l’opera di questo sindaco idealista. A maggior ragione lo faranno ora con le direttive del nuovo governo Salvini-Di Maio. Ma Mimmo non ha mai abbandonato il sogno di vita che ha inventato per il suo paese. Quello tra Riace e i migranti non è affatto un rapporto a senso unico, uomini e donne di tutte le nazionalità vivono dignitosamente integrandosi e scambiandosi culture, tradizioni, usi e costumi in un arricchimento reciproco con gli abitanti del luogo. E’ insomma, l’esperienza unica di completamento di una comunità, che potrebbe essere il preludio per l’intera società futura. L’unica grande colpa di Mimì, aggravata dalla sua appartenenza alla sinistra, quella vera, è l’avversione verso la burocrazia, il potere fine a se stesso. Le sue azioni politiche innovatrici e ribelli, fuori dagli schemi e liberi da lacci e laccioli, che caratterizzano da venti anni la sua condotta amministrativa in tema di accoglienza senza se e senza ma hanno, forse, procurato fastidio e seccature a tutto il sistema politico e burocratico.
Uno così, che ha sempre seguito gli ideali della solidarietà che accoglie e accomuna, della legalità che garantisce e protegge, della lotta contro la povertà e a favore degli ultimi della terra, convinto promotore dell’integrazione sociale, propugnatore della lotta a tutte le mafie, al malaffare e alla corruzione, uno così alla lunga, col suo operato non può che irritare i grandi manovratori, perché apre spiragli di libertà, di indipendenza e autonomia intellettiva. E questo non è consentito, per il semplice fatto che chi è libero, sviluppa il pensiero critico e chi pensa liberamente si ribella alle prepotenze e all’arroganza. L’esperienza di Riace, modello di accoglienza, non può finire nel dimenticatoio. Essa è diventata, ormai, un laboratorio. Di idee, umanità, solidarietà e fratellanza. Chiunque, ognuno per la sua parte, facciamo di tutto per non disperdere questo patrimonio.

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