Il Comune di Riace in liquidazione: a rischio un esempio virtuoso di integrazione. Crediti per 2 milioni

Il Comune di Riace in liquidazione: a rischio un esempio virtuoso di integrazione. Crediti per 2 milioni

Notizia tratta da:  ilsole24ore

Riace in liquidazione. Rischia di saltare il più virtuoso ed efficace modello di integrazione che ha rigenerato il tessuto sociale in un’area interna della Calabria ravvivando l’economia. Restano i crediti che il Comune avanza dallo Stato: quasi 2 milioni di euro. «Riace è stata esclusa dal saldo luglio-dicembre 2017 di circa 650.000 euro e per il 2018 non è compresa tra gli enti beneficiari del finanziamento del primo semestre, nonostante tutte le attività siano state svolte e nessuna comunicazione di chiusura del progetto mi sia mai stata recapitata», dichiara il sindaco di Riace Mimmo Lucano.

Il digiuno di giustizia di Mimì u curdu
In un’altra vita era maestro di scuola Lucano. In paese lo chiamano Mimì u curdu, come i primi profughi sbarcati sulla spiaggia di Riace 20 anni fa: li ha soccorsi, accolti e integrati nella sua comunità. È il sindaco dell’accoglienza, che ha tenuto conferenze a Bruxelles e Cambridge, il visionario al quale Papa Francesco ha rivolto parole di ammirazione e gratitudine. Nel 2016 è uno dei 50 uomini più influenti del pianeta, secondo Fortune. Due anni dopo lo “zero” del ministro Matteo Salvini.
Padre Alex Zanotelli appende manifesti
Da tre giorni fa lo sciopero della fame: «un digiuno di giustizia», com’è scritto su uno striscione issato sul muro del Villaggio globale, una piazzetta multietnica nel centro storico. È padre Alex Zanotelli che appende i manifesti. «Perché la chiesa in Calabria non entra in questa problematica? Perché non interviene la conferenza episcopale per mobilitare le parrocchie?», si interroga il missionario comboniano.

Avvocati, giudici, politici e intellettuali per sostenere Lucano
Sono accorsi in tanti per sostenere Lucano in questa protesta: c’è Magistratura democratica, gli attivisti dell’associazione Studi giuridici sull’immigrazione. La sindaca di Barcellona Ada Colau. Michele Uselli, consigliere della Regione Lombardia che è stato medico per Emergency. L’attore Peppino Mazzotta che quest’anno cura la ricca edizione di Riace in festival. C’è il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, sempre accanto a Lucano, la Rete dei comuni solidali. Riccardo Gatti di Open Arms, assente per una nuova missione, manda il suo sostegno dal mar Mediterraneo.
Due piscine di plastica per i più piccoli
Riace senza più soldi tracolla. La farmacia, il supermercato e gli altri fornitori che hanno accettato i bonus in attesa dei contributi pubblici non vedranno un euro. L’Enel staccherà la luce nelle case. E i rifugiati finiranno per strada. Con loro 80 operatori e 50 bambini. Ne sono nati 10 negli ultimi sei mesi. I più grandi giocano in piazza facendo il bagno in due piscine di plastica. Parlano un mix di inglese e italiano con accento calabrese. Le botteghe del legno, della ceramica, del vetro, del ricamo, del cioccolato sono aperte: dentro lavorano insieme rifugiate e riacesi.

Il prezzo dell’innovazione sociale
Un progetto di innovazione sociale che è costato a Lucano un’indagine della magistratura, partita in seguito a un’ispezione della Prefettura di Reggio Calabria che riscontrava «anomalie nel funzionamento del sistema». I verbali delle ispezioni successive dipingevano invece «un microcosmo strano e composito che ha inventato un modo per accogliere e investire sul futuro», come riporta l’appassionata relazione di 4 ispettori, diffusa dopo un anno a seguito di una richiesta del sindaco alla procura di Reggio Calabria. L’ultima ispezione, eseguita nel mese di maggio, denuncia condizioni di degrado. Che non coincidono però con il video girato una settimana dopo da un gruppo di lavoro di 30 persone coordinato dal magistrato Emilio Sirianni, responsabile della sezione di Catanzaro di Magistratura democratica.

Il video di Magistratura democratica
Sono andati nelle case, nei vicoli, hanno parlato con la gente. «Le immagini saranno presto online e, come sarà possibile constatare, raccontano un’altra storia. Non si può ignorare il valore costituzionale della solidarietà – sottolinea Sirianni – su certi rilievi della prefettura ci sono aloni di opacità. I bonus, per esempio, non sono affatto illegali e anzi sono uno strumento di dignità e di trasparenza che bisognerebbe studiare e incentivare».

Barcellona e Napoli con Riace
Sul web sono state raccolte 10mila firme e più per chiedere l’iscrizione di Riace nella lista dell’Unesco. Ma il borgo è già di fatto un patrimonio dell’umanità. «La Spagna guarda con speranza all’esperienza di Mimmo Lucano. Una persona straordinaria è quella che agisce come dovremmo agire tutti in quello stesso momento», dichiara la sindaca di Barcellona Colau citando la filosofa Hannah Arendt. E continua: «Per questo sono a Riace, perché sono convinta che il suo sindaco e tutta la popolazione agiscano come dovrebbe agire l’Europa in un momento di crisi, di difficoltà». C’era anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: ha detto che «bisogna praticare l’accoglienza, Riace non è sola, ripartirà senza più subire».

Le valutazioni dei giuristi esperti di immigrazione
«Nella gestione di Lucano sono state riscontrate delle carenze ma non hanno a che fare con la qualità del progetto», dicono l’avvocato torinese Lorenzo Trucco, presidente dell’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione e il vice Gianfranco Schiavone. «Semmai sono la conseguenza della mancata erogazione dei fondi che quella qualità avrebbero dovuto continuare a garantire e che non può giustificare la cancellazione di due anni di finanziamenti. Si tratta di contestazioni residuali. Questa è una grave ingiustizia anche sul piano giuridico. Riace è un’anomalia positiva».

La macchina del fango e la fiction della Rai
«Su Riace è scattata la macchina del fango – dice Michele Uselli di + Europa – Noi stiamo studiando il suo modello. Faccio i complimenti al presidente Oliverio per essere qui accanto a Lucano. Fontana non sarebbe mai venuto a sostenere un progetto del genere. Ma non è possibile chiedere un incontro pubblico del sindaco con il prefetto?». All’unanimità, tutti chiedono che la fiction che racconta l’esperienza di Lucano “Tutto il mondo è paese”, girata dalla Rai (interpretata da Beppe Fiorello) vada in onda al più presto.

 

«Costituiamo un arbitrato per Riace»
Il presidente Oliverio media: «C’è da discutere? Da capire dove si possono apportare correttivi? Come migliorare il sistema? Bene, facciamolo. Ma fermatevi prima di assumere decisioni – dice rivolgendosi al ministero dell’Interno che stabilisce la sorte dei progetti Sprar -. Chiediamo di costituire un arbitrato, una commissione terza che valuti l’esperienza di Riace prima che i formalismi prevalgano sugli interessi umanitari».

Lucano aspetta la reversale d’incasso
«Io resto qui – conclude Mimmo Lucano – senza cibo per protesta. Per giustizia. Non voglio elemosina. Aspetto la reversale d’incasso».

Donata Marrazzo

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