Bagno di folla per Domenico Lucano a Milano, Sala: “Mimmo siamo con te”

Bagno di folla per Domenico Lucano a Milano, Sala: “Mimmo siamo con te”

Notizia tratta da: repubblica

Una sala piena all’inverosimile, e duecento persone in coda nella speranza di poter entrare. Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, arriva a Milano per un incontro a Palazzo Marino organizzato dal gruppo consiliare di ‘Milano in Comunè a cui partecipa anche il sindaco Beppe Sala. Incontro aperto a tutti: tanto che, visto che in moltissimi non riuscivano più ad entrare, il sindaco è uscito in piazza della Scala per salutarli. Questo mentre il sindaco Sala lo accoglieva dicendo: “Mimmo, Milano è con te”.
“Sono contento di ricevere qui il mio collega di Riace. Da parte di Milano non c’è intenzione strumentalizzare la figura di Mimmo – ha detto il sindaco Giuseppe Sala aprendo la serata -. Siamo qui per ascoltarlo e per cercare di aiutare questo uomo che ha fatto delle cose. Mi ha raccontato la sua storia, per cui dico a tutti: aspettiamo a giudicare”. Già da diversi giorni Sala aveva annunciato di voler incontrare Lucano, finito agli arresti domiciliari – poi trasformati in divieto di dimora nel suo paese – per una inchiesta di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti, accuse legate al suo ‘modello Riacè di accoglienza dei profughi.

Lucano ha ringraziato commosso per l’accoglienza: “Mai avrei immaginato che un giorno una città grande e importante nel mondo come Milano mi avrebbe ospitato, non era nei miei obiettivi diventare così famoso, improvvisamente. – ha detto Lucano raccontando la sua storia, spesso interrotto da applausi scroscianti -, ma c’è fame di umanità. Noi tutti vogliamo il rispetto dei diritti umani. Non c’è niente di sconvolgente nell’avere il desiderio di aiutare le persone al di là delle razze e delle provenienze”. E ancora, ha spiegato il ‘modello Riace’: “Noi ci siamo trovati in questa situazione perché una mattina all’alba sulla spiaggia un veliero è arrivato pieno di persone. Le case del nostro centro storico erano abbandonate, non avevamo nemmeno le possibilità economica di allacciare l’energia elettrica. Abbiamo portato le candele per le case che di nuovo erano abitate. E così nuove immigrati sono arrivati, come per un disegno del destino. Poco importa se hanno il volto più scuro, sono esseri umani. Questo è stato un processo fantastico, in un posto che era vittima dello spopolamento, della criminalità organizzata. Quando la storia ha cominciato a strutturarsi, abbiamo aderito al programma nazionale per i richiedenti asilo. E siamo diventati meta anche del turismo solidale, perché un piccolo Comune si è aperto in modo spontaneo all’accoglienza, e questo ha incuriosito chi ha fame di umanità, chi vuole un mondo senza barriere, dove tutti hanno gli stessi diritti. Questo ha contribuito a fare rinascere Riace”.

Un’occasione, per Sala, per rilanciare l’allarme sulla mancanza di un pano nazionale per l’integrazione: “I sindaci fanno la loro parte, a Milano la nostra regola è quella di accogliere e in questo noi sindaci siamo soli. Da Milano stiamo facendo sentire la nostra voce, dicendo che i tempi sono troppo lunghi per decidere sulle richieste di protezione internazionale. Non si dica che i 35 euro al giorno sono messi solo per dare da mangiare, perché servono anche per l’integrazione e il lavoro. Mimmo ha fatto quello che avrei fatto io. La giustizia farà il suo corso, ma io al posto suo avrei fatto le stesse cose. La sua storia insegna molto”.

Zita Dazzi

CATEGORIES
TAGS
Share This