Arriva il metano nelle campagne tra Placanica e Stignano, Aiello: “È davvero necessario?”

Arriva il metano nelle campagne tra Placanica e Stignano, Aiello: “È davvero necessario?”

di Pasquale Aiello

Arriva il metano, evviva il metano!!! Ma ahimè, anche nelle campagne tra Placanica e Stignano, come presumibilmente è già successo altrove e in altri posti succederà, si distruggono campi e piantagioni compiendo uno scempio mai visto ai danni di territori coltivati e redditizi, già compromessi da frane e alluvioni, rendendoli ancora più fragili. Intere aree deturpate e ulivi centenari abbattuti da ruspe e motopale, per far posto a chilometri di piste larghe oltre dieci metri e spiazzi immensi che dovrebbero ospitare la nuova condotta per il gas e le relative infrastrutture per inserire anche il nostro entroterra nella rete nazionale. Mezzi meccanici che scaveranno come talpe il sottosuolo per interrare i tubi e centraline che rimarranno ecomostri tra gli ulivi rimasti.

Ma la domanda che in tanti si pongono è: Nell’era in cui prende sempre più piede lo sviluppo dell’energia alternativa per cui ogni popolo e cittadinanza potrebbe far da sè con pannelli solari e impianti fotovoltaici, in Italia e specialmente nel profondo sud ancora si compiono disastri e devastazioni di intere zone produttive in nome di un progresso che in altri posti d’Europa è già stato superato e sostituito con sistemi meno costosi e molto più sostenibili. Quotidianamente assistiamo a discussioni e dibattiti sulle grandi opere, da molti ritenute inutili e dannose e oggetto di scontri talvolta violenti, come la TAV in Piemonte e la TAP in Puglia, il ponte sullo stretto etc…Opere mangiasoldi che demoliscono intere estensioni di terreno e contribuiscono ad accrescere sempre più l’opposizione a un modello di sviluppo organico al sistema capitalistico, a scapito di un sempre maggiore impoverimento dell’habitat. Comunque sia, dannose o utili, rimane negli occhi l’immagine di campagne e interi territori sventrati e deformati dalle grandi imprese dell’energia o dei trasporti che siano, solo per conto di ciò che è e rimane veramente sovrano: il profitto. Tutto questo massacro ambientale e paesaggistico, che non vale i risarcimenti previsti nè tantomeno il probabile ripristino dei luoghi, è davvero necessario? L’ecosistema ringrazia…

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