Le teorie di Salvini: se si muore in una baracca la colpa è di chi sta nella baracca

Le teorie di Salvini: se si muore in una baracca la colpa è di chi sta nella baracca

Notizia tratta da: globalist

Se muori in una baracca la colpa è la tua che stai nella baracca. Poi se parliamo di soluzioni concrete che non siano propaganda o mettere la gente in mezzo alla strada allora arriva lo zero assoluto.
Che ha detto il ministro della Paura? Ovviamente nemmeno una parola per la vittima, ma solo propaganda.

“Sgombereremo la baraccopoli di San Ferdinando. L’avevamo promesso e lo faremo, illegalità e degrado provocano tragedie come quella di poche ore fa (un incendio con una vittima). Per gli extracomunitari di San Ferdinando con protezione internazionale, avevamo messo a disposizione 133 posti nei progetti Sprar. Hanno aderito solo in otto (otto!), tutti del Mali. E anche gli altri immigrati, che pure potevano accedere ai Cara o ai Cas, hanno preferito rimanere nella baraccopoli. Basta abusi e illegalità”.
Il sindaco: qui non c’è xenofobia ma con i ministri attuali molti si sentono autorizzati
Il sindaco sottolinea come ”in mezzo a tanta indifferenza e dichiarata xenofobia sia comunque scattata una gara di solidarietà, da parte di associazioni e abitanti di San Ferdinando, per donare generi di prima necessità a questi poveracci. Siamo paesi contadini chiusi ma che sanno esprimere una volontà di dono a chi soffre. Certo anche qui ci sono xenofobi, anche se pochi. Prima si vergognavano adesso, dopo che i ministri si esprimono con dichiarazioni senza misericordia, si sentono autorizzati a dire ogni cosa”.
La riunione in prefettura
Una strage annunciata, anche perché nessuno ha mai fatto nulla di concreto per provare a dare una sistemazione più dignitosa a gente che lavora e, per pochi euro, dà una grande mano all’economia della zona.
Il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, ha convocato un Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presso la sede del Comune di San Ferdinando, per verificare quanto accaduto e fare il punto per superare la situazione di precarietà e di pericolo per l’incolumità delle persone. 
Sono state disposte le necessarie attività per la sistemazione alloggiativa dei migranti nella nuova tendopoli. 
Nel corso del vertice il prefetto ha ribadito la necessità di attuare i programmi di accoglienza diffusa nella piana di Gioia Tauro, attraverso il coinvolgimento delle Amministrazioni comunali e della Regione Calabria, che ha manifestato la disponibilità a contribuire alla soluzione del problema con strumenti che incentivino le locazioni. 
Tra questi la creazione di un apposito fondo di garanzia per i proprietari che concedono un immobile in locazione, nonché l’investimento di risorse finanziarie per l’eventuale ristrutturazione di beni confiscati o del patrimonio pubblico.

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