Il guru dei navigator scelto da Luigi Di Maio vuole viaggiare solo in business class

Il guru dei navigator scelto da Luigi Di Maio vuole viaggiare solo in business class

Notizia tratta da: espresso

Il rimborso viaggi è stato uno dei temi all’ordine del giorno del primo incontro fra Domenico Parisi, nuovo presidente di Anpal, Agenzia nazionale per le Politiche Attive per il Lavoro, e il suo consiglio d’amministrazione. Certo, poi si è parlato anche di navigator e di come trovare uno straccio di lavoro agli attesi 1,3 milioni di italiani che riceveranno il reddito di cittadinanza. Ma intanto Parisi sta portando avanti la battaglia sui biglietti aerei. Perché il professore italoamericano, 53 anni, origini pugliesi, da trent’anni vive in Mississippi, dove insegna sociologia all’università, e per tornare a casa deve sobbarcarsi un viaggio intercontinentale. Il regolamento Anpal prevede un rimborso spese in classe economica, Parisi punta alla business.

I due membri del cda, Gianna Pentenero e Bruno Busacca, hanno avanzato obiezioni. Interpellata dall’Espresso sul tema sollevato dal nuovo presidente, Anpal ha risposto che «le modalità di rimborso spese degli organi di vertice sono in via di definizione da parte dell’Agenzia, nel rispetto della normativa vigente». È quindi possibile che Parisi la spunti e possa tornare negli Stati Uniti viaggiando in business class. Chissà come la prenderà Luigi Di Maio, che si era fatto un selfie fra gli scomodi sedili dell’economy di un volo diretto in Cina, per dimostrare che il governo del cambiamento non sperpera soldi pubblici.

Il professor Parisi si occupa di data science ed è fra i creatori di un software capace di incrociare domanda 
e offerta di lavoro in Mississippi, dove la disoccupazione è al 4,6 per cento, come in Germania. Parisi è arrivato in Italia su invito dell’università pugliese Lum per mostrare come il data science possa risolvere il problema della disoccupazione. E se l’obiettivo iniziale del professore era vendere al governo il software ideato in Mississippi – magari passando dall’Università, oppure dalle società della moglie (la Camgian, di cui è direttore finanza, o la Valentz Inc, fondata la scorsa primavera dallo stesso Parisi e amministrata dalla moglie) – è poi riuscito a farsi nominare presidente di Anpal. Ma come farà ora a vendere il suo software all’Italia senza inciampare nel conflitto d’interessi? Si vedrà. Nel frattempo, Parisi ha ottenuto un’aspettativa di un solo anno dall’Università del Mississippi, mentre l’incarico in Anpal ha una durata di tre anni. Il problema maggiore del software del professore-presidente è la delicata gestione dei dati personali degli italiani che hanno chiesto il reddito di cittadinanza: dal patrimonio mobiliare e immobiliare, all’istruzione fino alle spese correnti.

Le informazioni acquisite dall’Inps, verranno elaborate dall’applicazione inventata da Parisi, che però deve ancora passare al vaglio del Garante della Privacy. C’è infine la questione della precaria assunzione dei navigator, coloro che dovranno assistere i senza lavoro nella ricerca di un impiego. Dapprima Parisi ha tentato di imporne l’assunzione alle Regioni. Poi è stato trovato un accordo: i navigator saranno tremila (e non più seimila) e terminati i due anni di contratto di collaborazione potranno partecipare a un bando di concorso per la stabilizzazione nelle stesse Regioni. Ma è anche possibile che in un prossimo futuro i navigator si rivolgano a un giudice per essere assunti in pianta stabile, provocando un considerevole danno erariale. È il timore di Parisi, che in un’audizione alla Camera si è lasciato andare a un’infelice battuta. Secondo lui sarebbe un’eccellente soluzione se i navigator si tenessero le offerte di lavoro destinate ai percettori di rdc: «Così li stabilizziamo tutti», ha concluso

Gloria Riva

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