Il Pd ha consegnato il Paese a Salvini. Ecco perché voterò alle primarie

Il Pd ha consegnato il Paese a Salvini. Ecco perché voterò alle primarie

Non ho mai votato per il Pd e non sono mai stato iscritto al Pd. Lo rivendico con un certo orgoglio, viste le conseguenze dei governi a guida democratica. Se oggi quelli che vengono definiti “populisti” spadroneggiano, se la Lega da forza locale è diventata il primo partito di estrema destra dell’Italia Repubblicana a viaggiare oltre il 35% dei consensi, il Partito Democratico ha enormi responsabilità. Il passato lo conosciamo, il presente nero pure, il futuro va costruito. E per rifondare una sinistra in Italia che possa governare, di certo non si può prescindere dal Pd, che vive una terribile crisi autoinflitta.

Che una forza politica scelga il segretario nazionale attraverso primarie aperte è straordinario e le occasioni di partecipazione vanno sempre raccolte. Quindi voterò alle primarie del Pd, come ho già fatto in passato, pur non essendo il mio partito. Voterò nel tentativo di spostare a sinistra quel partito, che allo stato attuale è necessario per costruire una sinistra larga e plurale che domani possa governare.

I compagni dei partiti dello “zero virgola qualcosa” non concordano con questa scelta, che in molti a sinistra stanno facendo, perché sono fin troppo abituati a fare ragionamenti ideologici, senza alcuna pragmaticità né attinenza alla realtà. A volte, sentendoli parlare e leggendo alcuni commenti, sembra che le masse siano dietro l’angolo, in marcia, pronte ad assaltare Palazzo Chigi per instaurare il paradiso in terra. Invece la realtà è ben altra, gli spazi di democrazia si restringono, il nostro Paese vìola secondo l’Onu i diritti umani, il dibattito pubblico si imbarbarisce, la feccia fascista è riemersa dalle fogne e sostiene il governo, la deriva autoritaria avanza a falcate mentre noi pensiamo a delegittimare l’unico partito di centrosinistra che ha una certa forza e un certo consenso.

Questi sono tempi bui, abbiamo bisogno di unità per affrontarli. Per le divisioni c’è sempre tempo, ma non oggi. Mi auguro che le primarie Pd di domani saranno un bagno di democrazia e partecipazione per un grande popolo che ha pochi riferimenti. Non perché mi aspetti che dalle primarie emergerà un partito democratico di sinistra, ma perché se sarà anche un poco più a sinistra di quello attuale sarà un piccolo passo verso quello che dobbiamo costruire.

Togliamoci i paraocchi e le corazze da duri e puri, che siamo stati spianati e se non vogliamo scomparire definitivamente abbiamo bisogno di aperture e collaborazione.

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